In relazione alle vicende giudiziarie della Oxford School, il presidente Vito Antonio Sabia precisa che la Corte dei Conti non ha emesso una sentenza definitiva ma solo di primo grado verso la quale sarà presentato appello.
“Nessun meccanismo o stratagemma architettato” c’è stato ma “solo la volontà di agevolare i corsisti, soprattutto quelli meno abbienti, a superare un ostacolo per molti insormontabile: il pagamento della quota a loro carico. Questo sconto è stato possibile grazie ad una elevata partecipazione che ha garantito un risparmio pro capite sui costi fissi. E’ importante capire e sottolineare, che il mancato introito della quota a carico dell’allievo è un mancato introito per l’azienda e che quella quota, a differenza di come si interpreta nei passaggi stampa, non è stata rabboccata dalla Regione Basilicata che invece conosceva esattamente l’intero costo del corso già nella fase di messa a catalogo. In più il costo del corso, pubblicizzato in tutte le forme possibili, era stato valutato congruo dagli organi competenti.
Presto spiegheremo le nostre ragioni alla Corte dei Conti sicuri – continua Sabia – che accerterà la verità in merito a questa vicenda che, a dire il vero, ci lascia amareggiati e stupefatto per i modi e i toni con cui è stata comunicata all’esterno. I giudizi e le condanne spettano solo all’autorità giudiziaria, non certo ai giornali, o a improvvisati commentatori, ai quali chiediamo più attenzione e maggiore chiarezza nel raccontare vicende che hanno il loro inevitabile peso nella vita quotidiana, privata, lavorativa e familiare”.
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