Ospedali, Lacorazza: serve una rinnovata progettualità

“Smobilitare un'armatura ed un'organizzazione territoriale per via aziendale è stato un errore, ancora più prevedibile viste le limitazioni di personale, di bilancio che sono state assunte come motivazioni fondamentali della legge 2/2017”

&ldquo;Sono stato combattuto, anche se da pi&ugrave; parti sollecitato, ad assumere una posizione e ad avviare una iniziativa rispetto alle difficolt&agrave; che vivono gli ospedali &#39;ex pronto soccorso attivo&#39;. Sono stato combattuto perch&eacute; avrei voluto evitare la retorica ed antipatica frase &#39;l&#39;avevo detto&#39; condita con tanto di atti, proposte e voti espressi in Consiglio regionale&rdquo;. E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza.<br /><br />&ldquo;Leggo di qualche posizione da ravvedimento operoso &ndash; aggiunge – e di voci che rompono silenzi che in maniera assordante hanno accompagnato alcune scelte fatte in questi anni. Da dove partiamo? Non ho votato la legge 2/2017 di riordino aziendale che, dissi a suo tempo, senza un Piano sanitario, avrebbe distorto e disarticolato la relazione tra citt&agrave; capoluogo e territorio; &egrave; quasi fisiologico che i numeri grandi condizionino le opzioni e l&#39;appeal, anche nelle scelte del personale sanitario, si dirige meno verso il territorio e pi&ugrave; verso i centri maggiori o meglio localizzati. Smobilitare un&#39;armatura ed un&#39;organizzazione territoriale per via aziendale &egrave; stato un errore, ancora pi&ugrave; prevedibile viste le limitazioni di personale, di bilancio, di &#39;valutazioni e di esiti&#39; che sono state assunte come motivazioni fondamentali della legge 2/2017. Tuttavia, leggendo di richieste di tavoli ed interrogazioni last minute, vorrei ricordare che la legge 2/2017 prevedeva sia relazioni quadrimestrali sull&#39;andamento del riordino che l&#39;approvazione del Piano sanitario entro il 31/12/2017. Pi&ugrave; sollecitazioni sono state fatte ma nulla&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Certo c&#39;&egrave; bisogno per gli ospedali territoriali (Villa d&#39;Agri, Melfi, Lagonegro e Policoro) di risposte alle criticit&agrave; emergenti evidenziate in queste ore &ndash; afferma ancora l&rsquo;esponente del Pd – ma non si potr&agrave; prescindere da una laica valutazione (spero non tardiva) dell&#39;impatto della legge di riordino aziendale ma anche da una rinnovata progettualit&agrave; da realizzare nei prossimi anni anche per dare forza e qualit&agrave; maggiore agli ospedali di Potenza e Matera, al Crob di Rionero. Una rinnovata progettualit&agrave; che tenga unito tutto un territorio che dovr&agrave; sperimentare e ripensare la sanit&agrave; almeno per il prossimo decennio. Deve essere chiaro che senza spazi di maggiore autonomia e soluzioni immediate (spero contenute nella prossima legge di stabilit&agrave;) non potr&agrave; reggere una progettualit&agrave; con criteri uniformi su tutto il territorio nazionale; l&#39;autonomia significa che, pur rispettando vincoli e parametri economici (ad esempio la quota regionale di fondo sanitario), &egrave; necessario avere pi&ugrave; flessibilit&agrave; per adattare al meglio un modello di offerta socio sanitaria alle nostre caratteristiche territoriali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Dobbiamo pensare alla sanit&agrave; dei prossimi dieci anni &ndash; conclude Lacorazza – costruendo risposte coerenti oggi; dobbiamo pensare alla sanit&agrave; dei prossimi dieci anni senza stressare e strozzare il rapporto tra le citt&agrave; capoluogo e territorio. Dobbiamo pensare alla sanit&agrave; dei prossimi dieci anni sapendo che la centralit&agrave; deve essere del cittadino che chiede maggiore qualit&agrave; e abbattimento delle liste di attesa; temi su cui ho avanzato proposte approvate anche dal Consiglio regionale&rdquo;.<br />

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