Hanno preso il via le attività per la costruzione di un parcheggio coperto per gli utenti dell'Ospedale San Carlo. La struttura occuperà il vallone sottostante il parcheggio della stazione ferroviaria di Macchia Romana, nell'area confinante con il polo universitario.
L'intervento avverrà secondo le modalità del project financing. Un'associazione temporanea di impresa tra la De Vivo e l'Acitour costruirà e gestirà la struttura per diciotto anni, al termine dei quali l'impianto diventerà proprietà dell'AOR San Carlo. Il progetto rientra nelle attività prevista dall'articolo 71 della legge 488/98 e il business plan, cioè la fattibilità economico dell'impresa, è stata certificata da un istituto bancario abilitato.
Il costo complessivo dell'intervento supera di poco i dodici milioni e mezzo di euro, un terzo dei quali a carico dell'Azienda ospedaliera, mentre due terzi graveranno sui conti dell'Ati. Nella convenzione tra Aor San Carlo e Ati sono state già fissate le tariffe, che sono calmierate.
Il parcheggio dovrebbe entrare in funzione all'inizio del 2013. All'impresa infatti sono concessi 20 mesi dall'inizio delle attività. Dopo i sondaggi geognostici, in corso, sarà elaborato il progetto esecutivo e si procederà quindi all'apertura del cantiere.
L'area destinata a parcheggio sarà di 21.100 metri quadrati, che assicureranno 663 posti auto, distribuiti su 4 livelli. La costruzione a riempimento della fossa arriverà con la copertura sul piano degli attuali parcheggi e sarà collegato con passerelle coperte alla struttura ospedaliera.
Nel progetto è riservata attenzione agli aspetti della sostenibilità ambientale e architettonica. E' infatti previsto che la copertura sia un'area attrezzata a verde, con dune, dove sarà possibile anche fare jogging. L'impianto sarà munito di pannelli fotovoltaici per assicurare l'autosufficienza energetica del parcheggio.
Al momento, sulla base della convenzione rinnovata con il Comune di Potenza nello scorso mese di ottobre, sono 865 i posti auto disponibili. Una dotazione che si sta rivelando insufficiente, come recentemente segnalato da articoli di stampa, dato il crescente afflusso di utenti in area ospedaliera.
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