Si è tenuto nella serata di ieri a Matera presso il Circolo La Scaletta l’incontro bilaterale organizzato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Matera dal titolo “olio extravergine di oliva: eccellenze lucane e sarde a confronto”. I lavori, coordinati dal Presidente dell’Ordine Carmine Cocca, hanno visto l’intervento del Capo panel sardo Pietro Paolo Arca il quale nel presentare gli oli sardi, ha affermato che i processi di ammodernamento dei frantoi sono oggi già in fase avanzata. Ha poi affermato il relatore che sono ormai quasi inesistenti le vecchie tipologie di frantoi e che c’è una produzione molto attenta sul ciclo tecnologico per garantire la qualità dell’olio sardo che si afferma sui mercati nazionali in maniera sempre più evidente. E’ seguito l’intervento dei Capi Panel lucani Stefania D’Alessandro e Giovanni Lacertosa i quali hanno evidenziato la necessità di curare tutte le fasi agronomiche e raccogliere le olive in tempi congrui evitando di far effettuare alle olive stesse lunghe permanenze in frantoio prima della lavorazione. E’ emersa l’importanza di non esporre il prodotto a temperature elevate e curare tutte le fasi di lavorazione con la giusta cura e i giusti accorgimenti igienici richiesti dalla normativa che oramai è sempre più stringente. Prima delle conclusioni il moderatore Carmine Cocca ha osservato che l’olivicoltura in Basilicata appartiene di diritto alla storia popolare e che ha un elevato valore sociale che oggi, alla luce di contributi europei che pagano anche il valore del territorio, devono guardare anche alla qualità ambientale e paesaggistica oltre che garantire una produzione impeccabile e qualitativamente valida che in Basilicata è ormai una delle possibili realtà. Ne sono testimonianze, ha aggiunto Cocca, i premi nazionali vinti da numerosi produttori e la capacità che esiste sul territorio di coniugare la tradizione alla qualità.
Nelle conclusioni dei lavori, l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali Luca Braia ha affermato che il modo migliore per proteggere il nostro "oro giallo" da quello proveniente dalle nazioni estere è trasferire in un marchio di qualità l'identità e l'unicità dei nostri sapori che dobbiamo imparare a tracciare, comunicare, valorizzare adeguatamente per renderli riconoscibili ed apprezzabili dal mercato. "La formazione e l'informazione – ha concluso l'assessore Luca Braia – sono fondamentali per far crescere la qualità dei nostri produttori perché il consumatore abbia quegli elementi di conoscenza che occorrono per comprendere le differenze tra gli olio e per riconoscere le proprietà benefiche di un olio di qualità. La ricerca e l'innovazione nelle varie fasi della lavorazione sono fondamentali per fare un prodotto di eccellenza, dalla coltivazione ai metodi anche meccanici di raccolta, verso un frantoio, che superando la tradizione, deve poter garantirà sicurezza e qualità."
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