“La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, NoScorie Trisaia e Ambiente e Legalità, denunciano una nuova aggressione al territorio lucano, al suo ambiente e alla sua economia attraverso lo stoccaggio di CO2, anidride carbonica”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa della stessa organizzazione.
“Lo studio di Fabio Moia del centro ricerche Cisa, ‘Caratterizzazione dei siti per lo stoccaggio della CO2 – si legge nel comunicato – a pagina 10, mostra infatti la localizzazione in tre siti del Materano di tre possibili future aree di Css nel sottosuolo lucano in unità saline. Lo stoccaggio di CO2 ha gli stessi rischi sismici e di contaminazione delle falde delle perforazioni di idrocarburi, nasconde, in caso di fuoriuscita di CO2 per cause geologiche (terremoti) o meccaniche (cattivo funzionamento dell’impianto), anche rischi di contaminazione di massa, procura un notevole inquinamento da trasporto di CO2 in forma liquida con i camion, e ha la funzione di truffare gli accordi di Kyoto. Nel senso che anziché ridurre le emissioni di anidride carbonica mettendo a norma gli impianti industriali (il caso Ilva di Taranto fa specie), si è trovato l’inganno alla legge sotterrando le emissioni. Le tre associazioni ambientaliste, chiede che la Regione si pronunci immediatamente contraria al nuovo tentativo di speculazione del territorio con lo stoccaggio di CO2”.
bas 06