A 50 anni dalla sua morte cosa non è stato ancora detto su Pier Paolo Pasolini? Maurizio Perriello nel suo libro “Pasolini incompiuto” vuole indagare sulla cinematografia incompiuta del primo intellettuale transmediale della cultura italiana. Si tratta di 32 film mai arrivati al cinema, affidati ad appunti di carta, dattiloscritti, articoli di giornale, testimonianze raccolte dopo un ventennale scavo tra archivi e pubblicazioni. È il caso della pellicola che Pasolini avrebbe dovuto realizzare su e con Adriano Celentano, dal titolo “Il ragazzo della Via Gluck”. Poi non se ne fece nulla come non se ne fece nulla della Trilogia della Morte. Nel corso delle sue ricerche, Maurizio Perriello ha tentato di ricostruire la struttura della Trilogia della Morte, di cui conosciamo il primo capitolo (Salò) e l’ultimo (il trattamento di Porno-Teo-Kolossal). Mancava all’appello un titolo, individuato “per caso” nel Gilles de Rais, modello quattrocentesco della figura fiabesca di Barbablù. “Non esiste la fine”, fa dire Pasolini a Ninetto nel suo ultimissimo film. E neanche questo volume vuole finire, come spera l’autore, la ricerca sul grande intellettuale e regista.