Il capogruppo di “Io Amo la Lucania”: “invece di esaltare la ricchezza di un territorio che specializza ed esalta le sue sedi ospedaliere, ci attardiamo su questioni che non aiutano ad infondere sicurezza verso il sistema pubblico sanitario”
La delibera del Direttore Generale dell’Asp n.939 del 28 ottobre 2011 sulla riorganizzazione ospedaliera nell’area del Vulture era “nota, da tempo, a tutti: sindaci, assessori, medici ospedalieri, operatori generici, partiti, consiglieri comunali e capipopolo”, ed “offre dati e cifre reali”. Lo sostiene in una nota inviata oggi ai media locali, il capogruppo di “Io Amo la Lucania” in Consiglio regionale, Alfonso Ernesto Navazio. Per l’esponente politico quella delibera era “ispirata al buon principio di riequilibrio delle funzioni da svolgere sul territorio e nelle strutture ospedaliere. Finalmente vengono messe in atto azioni razionali tendenti a ridurre sprechi di risorse umane ed economiche. I risparmi che vengono prefigurati sono credibili, non sono sovrastimati e sono compatibili con una migliore offerta di servizio per i cittadini”.
“Invece di esaltare la ricchezza di un territorio che specializza ed esalta le sue sedi ospedaliere, che risponde ai bisogni di salute che un cittadino chiede – scrive ancora Navazio -, ci attardiamo, invece, su questioni che non aiutano ad infondere quella sicurezza verso il sistema pubblico sanitario. La recente iniziativa in Lombardia e Piemonte di comunicare a chi viene dimesso dall’ospedale il prezzo delle cure, dovrebbe applicarsi anche nella nostra regione. Per far prendere coscienza di quanto costa una cura e dare il giusto valore al nostro sistema sanitario. Solo così potremmo comprendere in pieno lo sforzo di una legge regionale. Perché non tutto potrà più essere garantito. Ma questo non si vuole capire. Interessa solo il consenso. Fino a quando arriveranno i forconi!”.