Navazio: prevedibile annuncio abbandono “Fabbrica Italia”

Il Presidente del gruppo consiliare di Io amo la Lucania: “possiamo ancora fidarci di Marchionne? Io credo di si”

“Ad ottobre 2011 – ricorda Navazio – la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) chiese a Fiat Spa di provvedere ad un’informazione pubblica da più parti interpretata come una richiesta intesa a verificare nel dettaglio lo stato di attuazione del progetto Fabbrica Italia. Sette giorni più tardi, Fiat, con un comunicato un pò sopra di tono sottolineò: ‘il progetto Fabbrica Italia non è mai stato un piano finanziario, ma l’espressione di un indirizzo strategico che Fiat intende seguire ed ha il significato e lo scopo di esprimere l’impegno di Fiat a risolvere le problematiche che interessano i suoi siti industriali italiani e contribuire allo sviluppo delle potenzialità industriali del Paese. Fiat ha sempre indicato con estrema chiarezza che sono condizioni imprescindibili per il raggiungimento di tale risultato, il concorso di tutte le componenti sociali, sindacati ed istituzioni, nell’assicurare la governabilità dei siti produttivi e l’attuazione degli accordi che garantiscono adeguata flessibilità operativa (…) alla luce dei possibili fraintendimenti, equivoci ed irrealistiche attese di dettaglio collegate al progetto Fabbrica Italia, Fiat si asterrà, con effetto immediato, da qualsiasi riferimento a Fabbrica Italia, fermi restando gli impegni già assunti'. Da ottobre 2011 non si è più parlato di Fabbrica Italia”.

“Nei giorni scorsi – ricorda ancora Navazio – Marchionne è ritornato su Fabbrica Italia. In modo chiaro, diretto. Dichiara che Fabbrica Italia è superata, rivendica che le scelte produttive siano decise in piena autonomia aziendale, ribadendo, tuttavia, l’atteggiamento responsabile dell’azienda. Apriti cielo. Esponenti del mondo politico, sindacale, sociale, economico e persino religioso, tutti portatori di interessi generali, si sono spinti nelle considerazioni più varie, quasi novelli paladini di una battaglia che si rinnova (basti pensare solo alle dichiarazioni della Camusso e di Bonanni). Eppure non molto tempo fa eravamo spronati a separare i fatti dalle opinioni, ad assumere atteggiamenti che permettano, senza calcoli politici, di dire ciò che realmente si ha in testa”.

“L’annuncio dell’abbandono del progetto Fabbrica Italia – afferma Navazio – era largamente prevedibile. I dati della crisi europea dell’auto sono spaventosi e sappiamo bene che Fiat regge solo grazie alle vendite americane della Chrysler. Fiat elabora piani strategici pluriennali per indirizzare le proprie attività nel loro insieme ed in tutto il mondo. Fiat, come ogni suo concorrente, riesamina continuamente i propri piani, adeguandoli alle condizioni del mercato, per replicare alle azioni e posizioni adottate dagli altri produttori ed ai più vari fattori”.

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