Il capogruppo di “Io amo la Lucania” in Consiglio regionale analizza e confronta alcuni dati tra le regioni e ammonisce:“la Basilicata è ultima per lo status dei nostri giovani. Bisogna cambiar rotta”
“L’articolo a firma di Francesca Barbieri su ‘Il Sole 24 ore’ del 10 gennaio, ha messo in luce le iniziative proposte dalle Regioni per rilanciare l’occupazione giovanile. Punto di partenza il monito del Presidente della Repubblica nel discorso di fine anno ‘Investire sui giovani, chiamarli a fare la propria parte e dare loro adeguate opportunità’. Punto di riferimento gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, per il quale ‘il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto il 28.9%. Quasi un terzo dei nostri giovani è senza lavoro’. Punto di confronto la classifica nazionale costruita sulla comparazione rispetto alla media nazionale del tasso di occupazione / disoccupazione, dell’incidenza dei contratti a tempo indeterminato, delle quote di precari e della retribuzione media dei lavoratori a tempo determinato, con riferimento al periodo 1 semestre 2010-semestre 2009. La nostra regione è ultima in classifica. Cosa significa? Semplicemente, gli interventi previsti non hanno dato i risultati sperati” .E’ quanto dichiara in una nota il capogruppo di “Io amo la Lucania” in Consiglio regionale, Alfonso Ernesto Navazio, analizzando il fenomeno occupazione in Basilicata e confrontandolo con quello in altre regioni.
“E’ triste dovere assistere (ahimè impotenti) allo stanziamento di risorse – afferma ancora Navazio – le nostre risorse. Senza alcun risultato neppure quello minimo. Molise, Marche e Friuli – Venezia Giulia (solo per citarne alcune) sono ai primi tre posti della classifica. Regioni nelle quali è migliorato lo status dei giovani. Regioni dove gli investimenti sono nettamente inferiori a quelli predisposti dalla nostra giunta. La cultura del risultato non esiste nella nostra regione. Ci si affida! Ci si aspetta ‘un'assunzione di responsabilità e l'indicazione di una via d'uscita chiara, credibile e supportata da misure incisive e reali’. C’è qualcuno che sappia dare una indicazione in tal senso? O aspetteremo la prossima classifica? Constatare che 7500 giovani aderiscono ad un progetto speciale e solo circa 700 (meno del 10%) raggiungono l’agognato obiettivo significa accontentare e non indicare la via di uscita definitiva. E non è una questione di risorse.Occorre cambiare rotta. Fare delle scelte”.
“Il recente dibattito sviluppatosi a margine dell’approvazione della finanziaria regionale 2011 – conclude Navazio – non ha prodotto, sul piano delle iniziative, scelte coraggiose. Non ha saputo delineare un progetto alternativo credibile. Si è voluto mantenere intatto l’attuale sistema di solidarietà (cittadinanza solidale, vie blu, forestazione, riduzione bollette gas, ecc..) ben sapendo che tale sistema non può durare, non sarà più sopportabile. Occorrerà fare delle scelte. Bisognerà tagliare. Bisognerà iniziare da qualche parte, partendo dall’analisi di ciò che è stato concesso: se quel misero contributo è servito alla sopravvivenza, se è finito nelle tasche di sfaccendati, se ha prodotto qualcosa di concreto oppure se è servito solo ad illudere la gente. Non è più tempo di rinvii. Dodici mesi passano in fretta”.