Il commento del Presidente del Consiglio regionale in visita in Friuli con gli studenti lucani che hanno partecipato al progetto “Percorso sulla memoria, dalla grande guerra alla grande pace”
“’Non curiosità di vedere, ma proposito d'ispirarvi vi conduca’. Mentre il solo ricordo di un uomo è il frutto delle nostre sensazioni, trovarsi fisicamente dove oggettivamente quel caduto lottava contro i nemici e la sorte, ti distrugge emotivamente, ti colpisce e ti ferisce l’anima”. Così il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, rimarcando una delle epigrafi che si trovano al sacrario di Redipuglia, cimitero di 100 mila soldati italiani morti nella prima guerra mondiale, commenta quello che è stato il viaggio in Friuli Venezia Giulia, fatto con i 102 ragazzi lucani in rappresentanza degli istituti coinvolti, di andare a toccare con mano i luoghi della memoria, testimoni della grande guerra”.<br /><br />Gli studenti degli istituti Alderisio di Stigliano, Fortunato di Marconia di Pisticci, Levi di Grassano, Da Vinci di Potenza, Nitti – Racioppi di Potenza, Liceo Scientifico Pasolini di Potenza e Gasparrini di Melfi, accompagnati dai docenti, insieme al Presidente, hanno visitato il campo di battaglia del Monte Sei Busi, Caporetto e il Parco della Pace del Monte Sabotino. Luoghi raccontati da apposite guide.<br />“L’obiettivo dell’iniziativa ‘Percorso sulla memoria, dalla grande guerra alla grande pace’, messa in campo dal Consiglio regionale e rivolto alle scuole – spiega Mollica – è stato quello di riavvicinare le generazioni di oggi ad un pezzo della nostra storia, ormai dimenticato, ma importante per capire il mondo di oggi, perché la prima Guerra Mondiale è stato l'inizio di un cambiamento globale che arriva ai giorni nostri. Un modo per apprezzare il valore della pace partendo proprio dal toccare con mano gli orrori, le sofferenze e le macerie che la guerra ha lasciato sul campo".<br /><br />“Aver calpestato quei camminamenti e toccato le pareti di quelle trincee insieme ai ragazzi – continua Mollica - è cosa completamente diversa dallo studiare e ricercare nozioni di storia sui libri o dal vedere un film sull’argomento. Un progetto che prima di tutto è umano e culturale e che ha puntato sulla formazione dei giovani, nella piena convinzione che solo attraverso una formazione totale le nuove generazioni possano imparare a lavorare attivamente per la risoluzione dei conflitti e farsi garanti del mantenimento della pace”.<br /><br />“Questo viaggio della memoria – prosegue ancora il Presidente del Consiglio regionale – ci ha colmato il cuore di dolore, ma è servito per comprendere l’importanza che ha il ricordo, perché solo attraverso esso possiamo realmente valorizzare la storia e trasmettere a chi verrà dopo di noi i veri valori da assorbire, perché sono la nostra identità di cittadini italiani. A distanza di 100 anni oggi tocca a noi il ‘lavoro sporco’ di recuperare e ricostruire ciò che quei soldati hanno creato e che purtroppo oggi si sta smarrendo”.<br /><br />“Nel ricordare una guerra, grande o piccola che sia – afferma Mollica - implicitamente si vuole contribuire a far comprendere la necessità che la pace diventi l’elemento ispiratore della quotidianità di tutti noi. Non a caso il coinvolgimento della nuova generazione mira non solo a consegnare, attraverso la loro stessa ricerca, un ricordo della Grande guerra più realistico e diretto ma anche a sviluppare un sentimento di aberrazione verso qualsiasi tipo di conflitto e a perseguire soluzioni pacifiche guidate dal buon senso, dal dialogo continuo, dalla diplomazia a tutti i livelli”.<br /><br />“Ragazzi, vivete con intelligenza la vostra gioventù. Perché, come avete avuto modo di apprendere, proprio sul campo, cento anni fa, giovani con pochi anni più di voi hanno vissuto il dramma di una guerra. Ricordatevi che la pace va coltivata giorno dopo giorno”. È questo il messaggio che il presidente Mollica ha voluto lasciare al termine del viaggio agli alunni che in questi mesi hanno ricostruito, con approfondimento storico, attraverso un lavoro certosino, quella che è stata la Grande guerra con un’attenzione alla Basilicata.<br />