Per il consigliere Idv firmatario di alcune interrogazioni “vanno salvaguardati e potenziati i settori che realizzano una buona assistenza, mentre vanno aboliti, con coraggio, gli sprechi ed i rami secchi”
“Nel settore dell’assistenza della nostra regione, i tentativi di una riorganizzazione più funzionale si sono spesso bloccati per mancanza di una volontà politica vera, dovuta a condizionamenti di varia natura, ma anche a problemi di sostenibilità economica”. E’ quanto afferma il presidente del gruppo consiliare di Italia dei valori, Enrico Mazzeo Cicchetti.
“I bilanci delle Aziende sanitarie sono in rosso, tanto da dover integrare con risorse ‘dirottate’ da altre fonti, come quelle delle royalties del petrolio. La Sanità – aggiunge Mazzeo – ha registrato una sostanziale immobilità rispetto alla necessità di una modernizzazione e di un adeguamento di tutto il sistema, unica eccezione la ‘fioritura’ di alcune Unità Operative fotocopie, soprattutto, negli ultimi tempi. Alla nostra analisi, però, manca ad oggi una conoscenza più puntuale dei costi reali di ciascun servizio rapportata all’assistenza erogata ai cittadini. Questo aspetto, purtroppo, continua ad essere competenza di pochi addetti ai lavori, mentre sfugge, credo, alla maggioranza di noi consiglieri regionali, per una carenza di dati disponibili. Forse occorre, nell’avvio della discussione del nuovo Piano sanitario regionale, soffermarsi di più sulla ‘produttività’ della spesa di ciascuna area, in relazione ai livelli assistenziali che i cittadini ricevono. Nessun processo riformatore è in grado di raggiungere gli obiettivi se non accompagnato anche da un controllo della spesa e dalla possibilità di apportare, in tempo reale, eventuali correttivi. Dai riscontri devono derivare le indicazioni per le scelte che si devono fare. Vanno salvaguardati e potenziati i settori che realizzano una buona assistenza, mentre vanno aboliti, con coraggio, gli sprechi ed i ‘rami secchi’ di cui sempre si parla e che sono di nessuna utilità per i cittadini. Esigenze, queste, ancora più vincolanti se si pensa alle attuali difficoltà economiche, ai tagli ed al blocco della spesa decisi dal Governo nazionale”.
“La Basilicata, attraverso il nuovo Piano sanitario, deve realizzare l’obiettivo di un sistema assistenziale efficiente più adeguato alle esigenze dei cittadini, ma anche compatibile con le risorse disponibili. Questo significa – precisa Mazzeo – un uso corretto delle risorse economiche, con scelte responsabili, che devono rappresentare una caratteristica, non solo nella Sanità, di una classe dirigente, a tutti i livelli. Per fare scelte giuste bisogna conoscere bene i servizi da conservare, quelli da potenziare, ma anche quelli da ridurre o eventualmente da tagliare. La Sanità di Basilicata non può più essere condizionata da strumentalizzazioni ed interessi di parte; non possiamo più consentire bilanci delle Aziende sanitarie ‘risanati’ affannosamente con fondi provenienti da altri settori. Le risorse devono essere usate in maniera appropriata perché sono anche necessarie a promuovere sviluppo ed a creare nuove occasioni di lavoro, indispensabili per una regione che vede una forte ripresa dell’emigrazione, soprattutto, giovanile. Per varare, con successo, un nuovo Piano sanitario regionale occorre partire con il piede giusto, affrontando nelle nostre discussioni tutti gli aspetti connessi con le diverse problematiche, a partire dalla verifica attenta dei costi attuali. Voglio augurarmi che l’Osservatorio, nato così all’improvviso, del quale abbiamo appreso dalla stampa, possa svolgere una sua funzione valida, dando, in tempi utili, le necessarie indicazioni, visto che i dati più squisitamente epidemiologici dovrebbero essere forniti da altre fonti”.
“Sarebbe doveroso – a parere di Mazzeo – che l’Esecutivo illustrasse ai consiglieri, i ruoli, i compiti ed i costi dell’Osservatorio istituito, indicando i rapporti che devono avere con le sedi istituzionali di discussione e decisione. Ha rappresentato una contraddizione parlare di programmazione e consentire che ciascuna struttura ospedaliera facesse, nel frattempo, scelte (ripetitive) in concorrenza con quelle già esistenti. Le conseguenze sono immaginabili. Infatti, prima che la Giunta producesse un blocco per le Aziende sanitarie, queste ultime avevano già provveduto, sul ‘filo di lana’, ad avviare, anche in pompa magna, le famose unità ‘fotocopie’, troppe per una regione piccola come la nostra. Programmazione a parte, era solo una questione di buon senso, messa da parte dai responsabili ai diversi livelli di competenza. Una maggiore coerenza – sottolinea il consigliere – avrebbe richiesto interventi tempestivi e chiarificatori da parte di chi di dovere, visto che è stata avviata la discussione sul nuovo Piano sanitario regionale che implica anche una compatibilità tra spesa e risorse disponibili. Far quadrare i conti non è solo un fatto contabile, imposto dal ‘Patto di stabilità’, ma è un dovere verso la comunità che ci ha chiamati ad amministrarla, realizzando efficienza, funzionalità, ma anche un uso più appropriato delle risorse”.
“Mi sento in dovere di richiamare l’attenzione, ancora una volta, su aspetti così importanti che servono a dare alla discussione un impostazione, la più concreta. A tal fine – conclude Mazzeo – ho presentato alcune interrogazioni per avere dati più precisi su alcuni costi, per consentire al Consiglio un dibattito di merito, per scelte più consapevoli”.