Per il capogruppo di Cd “i 28 milioni di euro annunciati dal ministro Franceschini e contenuti nella legge di stabilità del governo Renzi non devono essere considerati esaustivi”
“Un impegno del Consiglio e della Giunta regionali a definire all’interno del nuovo Programma operativo regionale dei fondi Ue 2014-2020 misure ed azioni adeguati è per me il modo meno retorico per festeggiare l’anniversario della proclamazione di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019”.<br /><br />Lo sostiene il capogruppo di Centro democratico Nicola Benedetto per il quale “questo impegno riguarda anche la spesa dei 28 milioni di euro annunciati dal ministro Franceschini e contenuti nella legge di stabilità del governo Renzi che comunque non devono essere considerati esaustivi. Il governo non può sbrigarsela con un contributo che è dilazionato in quattro anni e prevede soli 2 milioni per il 2016. Ci sono progetti e programmi che il ministro Delrio e il suo vice Nencini hanno annunciato a Matera nel settore delle infrastrutture di collegamento che necessitano di un cronoprogramma preciso e l’individuazione di tempi di realizzazione e canali finanziari”.<br /><br />“Per questa ragione – aggiunge - nella giornata di festa non dobbiamo abbassare la guardia dalla vigilanza attenta e scrupolosa per centrare l’obiettivo che la storia consegna alle classi dirigenti della Regione e del comune di Matera: richiamare flussi turistici e accrescere l’economia locale in tutti i comparti e servizi facendo diventare già adesso l’evento del 2019 un autentico attrattore per moltiplicare i benefici in termini di sviluppo e nuova occupazione per la città, il materano e l’intera Basilicata”.<br /><br />“L’amministrazione De Ruggieri – dice Benedetto – deve perciò poter contare sulla più ampia collaborazione, non certamente formale, della Regione mettendo fine, innanzitutto, al pressing su Verri perché non si deve rincorrere chi vuole andare via. E sempre in questa giornata di festa dobbiamo rinnovare il nostro no alle ricerche petrolifere nel tratto di mare Jonio del metapontino e calabrese che rappresenta il ‘mare di Matera’, come è stato efficacemente definito. In proposito il Governo mostra due facce: quella ‘buona’ del ministro Franceschini e quella ‘cattiva’ del ministro Galletti che dà il via libera alle trivelle in mare (una decina di richieste sono in attesa dello stesso disco verde) come se cultura, ambiente, paesaggio e ricerche petrolifere potessero coesistere”.<br /><br />“La scelta dello sviluppo sostenibile – conclude – non ammette compromessi e pertanto nei programmi di Matera 2019 non c’è alcuno spazio per le trivelle lungo la costa metapontina perché il ‘buon vento che soffia sulla Basilicata’ non puzzi di petrolio. E non è certo un problema di conoscenza come pensa invece l’assessore Berlinguer”. <br /><br />L.C.<br />