Massaro (Csail) su Ospedale Villa d’Agri

“L’annuncio dell’installazione all’ospedale di Villa d’Agri della risonanza magnetica nucleare è innanzitutto un risultato della mobilitazione popolare in difesa del presidio ospedaliero valligiano e poi solo uno dei numerosi impegni che l’assessore alla Sanità Franconi deve portare a termine. Intanto il sindaco di Marsicovetere Sergio Cantiani avrebbe fatto bene a tacere invece di enfatizzare quello che è un progetto che risale agli inizi del 2014 e sul quale lui in qualità di presidente dell’ex Area Programma Val d’Agri avrebbe dovuto da tempo sollecitare la Regione e quindi ha responsabilità dirette del ritardo accumulato. L’altro impegno ancora da concretizzare riguarda l’ apparecchiatura per esami urodinamici tesla”.
Lo sostiene Filippo Massaro (Csail) che aggiunge: “Non saranno certo le esternazioni del sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, la settimana scorsa a Moliterno ad un convegno del Pd sui servizi sanitari del comprensorio, a tranquillizzarci perché lo smantellamento di reparti e prestazioni, iniziato quando era presidente della Regione, non è stato bloccato. Altro che salvaguardia dell’ospedale! Non è più solo un semplice sospetto pensare che si voglia “accontentare” le comunità valligiane con l’istituzione del Centro di Medicina Ambientale che debba sostituire tutti gli altri servizi ospedalieri che fanno della struttura di Villa d’Agri un presidio di salute pubblica per un comprensorio molto vasto per utenza e territorio. Sembra quasi che sull’ospedale di Villa d’Agri si svolga una specie di partita del “gioco dell’oca” con un passo avanti e poi il ritorno alla casella di partenza. Noi l’avevamo già sostenuto quando è stato smantellato il Punto Nascita mettendo in guardia sul fatto che avrebbe rappresentato l’inizio di un “attacco” a reparti, un pezzo alla volta. Per questa ragione chiamiamo alla mobilitazione popolare tutti i cittadini, le associazioni di categoria a non aspettare i provvedimenti della Regione  con l’obiettivo da perseguire per far diventare realmente Villa d’Agri ospedale del territorio e delle comunità locali al contrario delle gravi inadempienze dell’Assessore Franconi che continua a ignorare i disagi del personale per carenza di organico e strumentazioni. L’ innalzamento dell’età media della popolazione e il conseguente aumento delle patologie croniche e delle patologie cronico – degenerative causano un costante aumento delle domande di assistenza e di prestazioni sanitarie. Questo aumento di richieste porta spesso le strutture sanitarie a fronteggiare situazioni di “overbooking” in cui si generano ricoveri ospedalieri inappropriati e si è costretti a gestire lunghe liste d’attesa per erogare le prestazioni necessarie e urgenti. Da questa situazione nasce l’esigenza di focalizzare l’attenzione per l’integrazione ospedale-territorio e per la continuità della cura che il Piano Sanitario Regionale ha identificato quali principali obiettivi che il sistema sanitario deve raggiungere per garantire la continuità della cura. Gli obiettivi per la realizzazione della continuità della cura sono raggiungibili attraverso un processo di trasformazione che prevede la riorganizzazione di strutture, metodologie, attività operative, logiche ed approcci, che a grandi linee tra l’altro prevedano: riorganizzazioni con il passaggio da una logica prestazionale ad una logica di “presa in carico” ; riorganizzazioni dell’attività clinica-assistenziale per patologie complesse, croniche, anziani, …; riorganizzazione dell’attività clinica-assistenziale in termini di possibilità di contrastare il fenomeno dei ricoveri ripetuti, contenendo inefficienze in termini di spese e costi elevati con conseguente razionalizzazione delle risorse; definizione e realizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali per patologie e situazioni complesse (anziani, alzheimer, ecc). L’Azienda Sanitaria di Potenza deve perciò garantire ai cittadini – dice ancora Massaro) – di sentirsi presi in carico e pensati anche nella fase di riammissione al territorio e nella fase di assistenza domiciliare. Su questo Villa d’Agri non parte da zero: l’AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), nello “Screening” di 1200 ospedali italiani, ha segnalato le buone performance dell’Ospedale di Villa d’Agri. Si smentisce il luogo comune che tutti i piccoli ospedali sono da chiudere perché non in grado di garantire qualità di prestazioni e professionalità del personale. Il “modello Villa d’Agri” dimostra tutto l’opposto: ictus, infarto, artroscopia del ginocchio, patologie che grandi e piccole strutture possono fronteggiare”.

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