“Con l’adozione del Piano integrato della salute e dei servizi, la sanità lucana si è data basi solide, disegnando una nuova architettura della governance sanitaria. Il 2013 sarà un altro anno caratterizzato da profondi mutamenti, che nel ricercare ed eliminare sprechi ed inefficienze dovranno avvicinare sempre più il sistema sanitario regionale al cittadino e alle sue esigenze”
“Le politiche sanitarie e socio assistenziali si sono mosse lungo un crinale a tratti scivoloso a causa di numerose insidie, prima fra tutte l’incertezza finanziaria derivante dal restringimento del gettito delle risorse dello Stato, tema più volte affrontato e dibattuto in sede di conferenza Stato Regioni. In tale contesto, la sanità lucana si è data basi solide, disegnando una nuova architettura a sostegno delle scelte future, il Piano integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità, e avviando contestualmente importanti iniziative che nel breve e medio periodo hanno prodotto effetti e continueranno a farlo per assicurare cura, prevenzione e assistenza socio-assistenziale alla comunità lucana. Il lavoro di riordino e razionalizzazione non può dirsi concluso: il 2013 sarà un altro anno caratterizzato da profondi mutamenti, che nel ricercare ed eliminare sprechi ed inefficienze dovranno avvicinare sempre più il sistema sanitario regionale al cittadino e alle sue esigenze.
La sanità lucana si conferma una buona sanità. In questo anno abbiamo rafforzato le premesse che ci consentiranno di finalizzare gli obiettivi di maggiore efficienza del sistema sanitario regionale, anche attraverso l’implementazione dei numerosi programmi avviati a sostegno della cura, della prevenzione e del benessere della persona. E’ in atto la riforma della rete ospedaliera che consentirà, grazie a un ripensamento delle strutture e dei servizi negli ospedali per acuti e in quelli distrettuali, di assicurare appropriatezza delle cure e della sicurezza del paziente.
Era obiettivo precipuo quello di garantire strumenti utili ed efficaci alla sorveglianza epidemiologica. Lo abbiamo fatto giungendo finalmente alla pubblicazione dei dati del Registro tumori e alla convenzione con l’università Cattolica per la lettura dei dati e all’avvio dell’Osservatorio regionale del diabete, primo strumenti in Italia su base regionale che ci consentirà di indagare con particolare attenzione i fattori scatenanti di una malattia troppe volte invalidante, che minaccia fatalmente vasta parte della popolazione italiana.
Ecco perché il governo regionale, assumendo come prioritarie la spesa sanitaria, ha confermato scelte e risorse a sostegno del sistema sanitario regionale, cercando di metterle al riparo dagli effetti della cospicua riduzione che deriverà, già nel 2013, dai trasferimenti dello Stato alle Regioni".
bas 08