MARATEA, ALLARME CONSORZIO TURISTICO SU INCENDI

Domato questa mattina l’incendio divampato ieri in località Castrocucco di Maratea all’altezza del km zero della SS585 Fondo Valle del Noce e che ha provocato ingenti danni a macchia mediterranea, pini marini, vegetazione della montagna di Castrocucco in direzione Certusa. “
E’ il terzo incendio – dopo quello dell’11 giugno di Monte San Biagio e i più recenti tra Acquafredda e Certusa – che ha inferto un durissimo colpo al patrimonio naturalistico della costa di Maratea” – è il grido d’allarme di Biagio Salerno, presidente del Consorzio Turistico Maratea,  a nome di albergatori, ristoratori, titolari di attività e piccole imprese per servizi ai turisti. E se non fosse stato per il vento che è stato un fattore determinante, spirando di colpo in senso contrario alle fiamme, che è ci è venuto in soccorso – aggiunge – le fiamme avrebbero raggiunto numerose case sparse e la frazione di Certusa sino a lambire l’altra frazione Brefaro, oltre a distruggere ancora altre decine e decine di ettari di vegetazione in aggiunta a circa un centinaio andato in fumo. Purtroppo le squadre di Vigili del Fuoco sostenute da operai forestali e volontari hanno potuto fare ben poco per la condizione impervia dell’area interessata e le grandi difficoltà di spegnimento”.
Salerno parla di “sofferta impotenza” del sindaco, dell’Amministrazione Comunale e della Polizia Locale che si sono prodigati per richiedere l’intervento di un mezzo aereo e coordinare i primi interventi.
“Sarebbe stato sufficiente un elicottero o un canadair per spegnere l’incendio in poche ore, invece da terra si è fatto tutto quello che era umanamente possibile.  Il giorno dopo di fronte all’ennesima immagine di distruzione, all’ennesima ferita inferta a Maratea e alla sua costa, alla rabbia ed alla indignazione degli operatori turistici e dei cittadini deve far seguito l’individuazione delle responsabilità. Siamo di fronte ad un criminale attacco del quale vanno ricercati gli autori. Gente inqualificabile che meriterebbe pene severe – si sfoga  Salerno – che hanno causato un danno ambientale enorme distruggendo uno dei pezzi più incantevole di Maratea: un parco naturale con querceti e uliveti, tenuto molto bene. E proprio perché non possiamo più protestare e denunciare, dobbiamo chiedere con forza che la Regione si doti di una sua flotta aerea antincendio, l’unico ed efficace strumento in grado di assicurare tempestività di intervento e di limitare i danni. La situazione è diventata allarmante, basterebbe un raffronto tra una fotografia di Maratea e della costa  di una decina di anni fa con una foto di adesso per verificare quante centinaia di ettari di pineta, querceti, macchia mediterranea non ci sono più. E Castroccucco ha già pagato negli anni un prezzo altissimo: il ricordo va all’incendio del 2012 divampato in prossimità de “La Secca”.
Noi – riferisce Salerno – siamo impegnati non solo a tranquillizzare e a rassicurare gli ospiti di alberghi, strutture ricettive, stabilimenti balneari ma anche a tentare di dare risposta alla domanda che i tanti turisti provenienti dalle regioni del Nord o stranieri ci rivolgono: perchè è accaduto? da noi non sarebbe successo, gli aerei sarebbero arrivati in breve tempo. Non vogliamo pensare che anche sul fronte incendi la Basilicata, come purtroppo è avvenuto a Metaponto ed è stato denunciato da altri operatori, debba scontare anche il gap dell’Italia divisa in due. Proprio perché la salvaguardia del proprio territorio è un dovere di tutti, raccogliamo l’appello del Presidente Pittella a denunciare qualsiasi episodio di incendio e rinnoviamo alle istituzioni la sollecitazione a “raddoppiare” ogni sforzo per difendere sino all’ultima pianta e sino all’ultimo ettaro di vegetazione, accrescendo innanzitutto gli interventi aerei, dotando la nostra regione di una propria flotta aerea, di più squadre da terra, perché il nostro habitat attrattore di turismo non ha prezzo”.

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