Manovra Governo, Romaniello: stretta sintonia con Cgil

Il capogruppo di Sel in Consiglio regionale condivide le ragioni dello sciopero e le proposte della Cgil e lancia per sabato 1 ottobre la manifestazione nazionale a Roma ‘Ora tocca a noi, tutti in piazza con l’Italia che vuole cambiare’”

“L’incontro di ieri tra alcuni partiti del centrosinistra con il gruppo dirigente regionale della Cgil ha dimostrato la piena sintonia tra noi e la Cgil rispetto all’analisi e alla critica della manovra, con l’unica risposta possibile che è lo sciopero generale del 6 settembre attraverso manifestazioni sul territorio per articolare meglio la protesta”. E’ il commento del capogruppo di Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello.

“Sinistra Ecologia Libertà – continua – condivide le ragioni dello sciopero e le proposte della Cgil e sarà presente in piazza; siamo impegnati già da giorni nei territori e faremo la nostra parte per informare le cittadine e i cittadini dei contenuti, anche rispetto alle modifiche dell’ultimo minuto, di una manovra odiosa, iniqua e che non risolve i problemi e invitiamo a partecipare allo sciopero”. “Ci aspettiamo in particolare – dice Romaniello – un vero e proprio scatto di orgoglio da parte dei pubblici dipendenti la categoria, insieme ai pensionati, maggiormente colpita dalle misure della manovra bis di Ferragosto. Si attacca la costituzione, si vuole cancellare la memoria civile del paese, si tagliano nuovamente gli enti locali e quindi i servizi ai cittadini, si attacca il lavoro in maniera inaccettabile, questa manovra per noi non è emendabile ma va rigettata completamente, è una manovra depressiva, ingiusta, odiosa”. “Leggere oggi che è stato eliminato anche il contributo di solidarietà per i redditi alti non fa che peggiorare le cose, pagheranno sempre i soliti noti. Ma non solo l’appuntamento della mobilitazione sociale contro la manovra economica del governo, a partire dallo sciopero generale del 6 settembre, Sel – sottolinea Romaniello – lancia per sabato 1 ottobre una manifestazione nazionale a Roma, in piazza Navona ‘Ora tocca a noi, tutti in piazza con l’Italia che vuole cambiare’”.

“L’abbiamo detto molte volte: c’e’ un Paese migliore, un’Italia che non si riconosce nei colpi di coda di questo regime. Un paese che – conclude il capogruppo di Sel – ha conosciuto i giorni felici di lotta per i referendum, che è sceso in piazza per difendere il diritto di dire dei giornalisti, le ragioni dei lavoratori, l’autonomia dei magistrati, la rabbia legittima dei precari, la dignità e il sapere degli studenti e dei loro insegnanti. Un paese che vuole costruire adesso un’alternativa di governo e di futuro, che non intende attendere rassegnato il corso delle cose”.

    Condividi l'articolo su: