Il presidente del Consiglio regionale interviene sui fatti di violenza oggetto di un’inchiesta giudiziaria su una scuola materna di Potenza
“Come presidente del Consiglio regionale ma prima di tutto da padre, nonno, uomo, provo dolore e disgusto per i maltrattamenti in quell’asilo. Deve diventare un imperativo proteggere i bambini”. Così il presidente dell’Assemblea, Francesco Mollica, a parere del quale “quanto accaduto in un asilo di Potenza rappresenta l’ennesimo fatto di violenza gratuita sui bambini”.<br /><br />“Non ci sono parole per esprimere lo sdegno che si può provare guardando quelle immagini – afferma il presidente – bimbi strattonati, presi per i capelli e per le orecchie. Tutto l’orrore che avveniva in un luogo che dovrebbe essere fondamentale per la loro crescita e soprattutto garanzia di protezione. Fatti simili, ma anche l’inchiesta su alcune ‘case famiglia’ per anziani, pongono una serie di interrogativi sulla necessità di denunciare gli abusi e sulle tutele offerte da scuola, sistema giuridico e politica. Prima ancora dell’utilizzo obbligatorio, a mio avviso delle telecamere nelle strutture che ospitano persone deboli come bambini, anziani e disabili, sarebbe necessario istituire test psico-attitudinali annuali per verificare la predisposizione delle maestre a svolgere il loro ruolo in modo adeguato per scongiurare i maltrattamenti. Scaricare le proprie frustrazioni sui bambini fa ‘schifo’, è un atto vile che grida vendetta e provoca l’effetto linciaggio da parte delle famiglie. Genitori che inconsapevoli portano i loro figli in quella struttura”.<br /><br />A parere di Mollica “non c’è più tempo di aspettare o continuare a discutere. A pagare continuano ad essere bambini di età troppo piccola per potersi difendere da soli. Auspico e mi impegnerò affinché nelle scuole ci possa essere un responsabile a cui chiedere conto di ciò che accade perché dobbiamo evitare che certe persone possano continuare a lavorare con i bambini. Bene ha fatto il governo ad inserire con la legge 107 la delega sulla riforma della scuola d’infanzia con cui verrà creato un nuovo progetto integrato 0-6. Fermiamoci un attimo e prendiamo coscienza di queste atrocità, di queste torture, che ci fanno rabbrividire, costringendoci ad assistere a pene che non rispecchiano l’offesa commessa a discapito di questi fanciulli. Mi rivolgo quindi alla magistratura, perché la pena adeguata per i responsabili di tali barbarie dovrebbe essere la radiazione, non la sospensione e la ricollocazione dopo 6 mesi in altra struttura. Va bene che siamo uno Stato garantista, ma difronte alla flagranza del reato si deve fare spazio alla certezza della pena”.<br /><br />“L’allarme maltrattamenti – conclude Mollica – è l’occasione anche per affrontare altre questioni. Perché una cosa è la cattiveria, un’altra la scarsa preparazione, un’altra ancora la malattia. E allora perché non introdurre visite periodiche di tenuta emotiva per i docenti. Solo così si riuscirebbe, forse, a creare un vero e proprio deterrente alla violenza gratuita e animalesca. In Francia, c’è addirittura un ospedale psichiatrico per insegnanti depressi, aperto dopo una serie impressionante di suicidi tra professori e maestri. Noi che aspettiamo?”.