“La chiusura del Tribunale di Melfi purtroppo è ormai cosa fatta, tuttavia la forte opposizione di colleghi, istituzioni ed associazioni può ancora scalfire un provvedimento palesemente illegittimo e attaccare un Governo che tiene in scacco la giustizia. L’Udai nazionale, forte di questo, si unisce al coro di protesta delle istituzioni e della società civile con un comunicato stampa diffuso a tutte le testate giornalistiche”. Lo fa sapere, in una nota, il presidente della sezione di Melfi dell’Unione degli avvocati italiani, Daniele Masiello, ricordando la posizione dell’Unione degli avvocati che esprime un “secco no e netta presa di posizione contro il taglio indiscriminato delle sedi dei Tribunali Italiani. La Giustizia Italiana è ormai ingessata – ricorda l’Udai -. L'ennesima stortura ha contribuito a colpire duramente dapprima i cittadini e non solo. Il costante e progressivo impoverimento dell'amministrazione della Giustizia contribuisce giorno dopo giorno a svilire l'attività di quanti quotidianamente si sforzano per ridare dignità al nostro Paese e a deludere le legittime aspettative di certezza del diritto dei singoli cittadini. La Giustizia italiana – ricorda una nota – ha bisogno di riforme ragionate e ponderate non di singole e scellerate manovre correttive foriere solamente di caos e incertezza”.
Ecco perché l'Udai “chiede uno stop immediato ai provvedimenti governativi in materia di tagli alla giustizia invocando una più consapevole e democratica concertazione con le istituzioni locali, gli ordini forensi, le associazioni e tutti gli operatori del diritto. Nell’immediato l’associazione si fa promotrice di un proposta di referendum abrogativo del decreto legislativo cosiddetto 'Taglia tribunalini' e della stessa legge delega che possa da subito arrestare i devastanti effetti dei provvedimenti approvati”.
bas 07