In una iniziativa a Sasso di Castalda, l’associazione “Libera”, Legambiente e la Fondazione “Mimmo Beneventano” hanno assegnato il riconoscimento “Mimmo Beneventano” a persone che si sono distinte nella lotta alla criminalità. Il “premio”, giunto alla quanta edizione, è dedicato al medico, giornalista e consigliere comunale originario di Sasso di Castalda e ucciso in un agguato di camorra a Ottaviano (Na) il 7 novembre del 1980.
“Quest'anno – spiega una nota degli organizzatori – il riconoscimento “Beneventano” è stato assegnato a: Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace (Rc), 'Per non aver ceduto alle minacce della ‘ndrangheta, perché col suo esempio ha dimostrato che un’altra politica è possibile anche in terra di mafia'; alla memoria del magistrato Nicola Maria Pace, 'Esempio di una magistratura che fa della lotta alle ecomafie uno dei cardini fondamentali della propria azione di contrasto agli affari del crimine organizzato; la Basilicata non dimenticherà mai il grande impegno e la passione con cui questo magistrato ha lavorato nella nostra regione'; al giornalista e scrittore Carlo Lucarelli (assente per motivi personali) “Perché con il suo racconto e la sua narrazione riesce a comunicare storie, avvenimenti e vicende criminali rendendoli finalmente comprensibili anche nei loro aspetti più segreti'.
La menzione speciale è andata al giornalista Fabio Amendolara 'Autore di importanti inchieste che hanno tolto finalmente un velo sulle mafie di questa regione, per aver saputo approfondire i meccanismi e le dinamiche degli ambienti criminali lucani'.
“Non un premio ma un nostro dire ‘grazie’ a chi ogni giorno, tra mille difficoltà e spesso senza far scalpore, agisce e lavora per rendere più democratica e civile la nostra società.
Così don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera e Anna Maria Palermo, referente in Basilicata del movimento antimafia, hanno spiegato le ragioni del Riconoscimento “Mimmo Beneventano”.
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