Levi: mostra Notarangelo a Miglionico, Grassano e Ferrandina

Una mostra fotografica “che riporta il nome di Carlo Levi alla memoria del suo rapporto con la Lucania a ottant’anni dal suo confino ad Aliano nel 1935”, attraverso “gli scatti realizzati da Domenico Notarangelo, che negli anni Sessanta tornò a mettersi sulle tracce dell’illustre pittore e scrittore torinese a trent’anni dal suo soggiorno in Basilicata” è ospitata a Miglionico, e da settembre anche Grassano e Ferrandina. Ne dà notizia l’associazione Pasolini di Matera, che organizza l’iniziativa in collaborazione con l’associazione “Pensiero Attivo” di Ferrandina. Le fotografie di Notarangelo, che “fissò immagini irripetibili che richiamavano alla memoria luoghi e volti che Levi aveva descritto nel suo celebre libro e ritratto nei sui quadri” si potranno ammirare a Miglionico fino al 31 agosto. La mostra si sposterà a Grassano dal 3 al 12 settembre e a Ferrandina dal 14 al 20 settembre. “Nel 1035 – spiega l’associazione Pasolini – Levi venne mandato al confino dal fascismo, dapprima a Grassano e subito dopo ad Aliano dove ci restò per meno di due anni, e dove scrisse “Cristo si è fermato a Eboli”. Ma nel periodo del confino, Carlo Levi realizzò anche una serie di quadri destinati a illustrare non solo le condizioni di vita dei contadini meridionali, ma anche la loro anima più profonda e meno conosciuta. Sono trascorsi quarant’anni dalla morte di Levi nel 1975, e a testimoniare il legame inscindibile fra lo scrittore e pittore torinese con la Lucania, resta oggi la tomba che accoglie le sue spoglie mortali nel piccolo camposanto di Aliano. Il popolo alianese continua ancora oggi a tributare al suo figlio adottivo segni di gratitudine con iniziative di rilievo nazionale. Il nome e la memoria di Levi sono ricordati in modo diffuso in tutta la Lucania. Strade e scuole sono intitolate al suo nome. È già molto, ma non abbastanza. Matera è debitrice di ben più ampi riconoscimenti all’intellettuale che per primo illustrò dinanzi agli occhi stupefatti del mondo la realtà cruda e drammatica di un popolo costretto a vivere nelle grotte della vergogna in condizioni disumane. Non c’è alcun dubbio che proprio grazie all’opera letteraria di Carlo Levi, Matera a la Lucania hanno potuto conquistare il diritto ad una identità che ha aperto la strada al progresso della città e della regione”.

BAS 05

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