Lettere d’Errico, presentato alla stampa il progetto

L’iniziativa, patrocinata dal Consiglio regionale, ha l’obiettivo di mettere in risalto uno spaccato di vita del patriota lucano. La direzione scientifica è di Valeria Verrastro, direttore dell’Archivio di Stato

Ieri presso l&rsquo;Archivio di Stato di Potenza &egrave; stato presentato alla stampa il progetto concernente la pubblicazione delle lettere che il patriota lucano Vincenzo d&rsquo;Errico scrisse e ricevette dal 1850 al 1855, nel corso del suo lungo esilio volontario prima in Francia e poi in Piemonte. L&rsquo;iniziativa che porta il patrocinio del Consiglio regionale della Basilicata, &egrave; stata curata dalla Biblioteca &ldquo;Joseph and Mary Agostine&rdquo; di Palazzo San Gervasio, la Pinacoteca d&rsquo;Errico, il GAL Vulture-Alto Bradano, la Banca di Credito Cooperativo di Laurenzana e Nova Siri, il Comune di Palazzo San Gervasio.<br /><br />Il progetto di edizione delle lettere &egrave; nato nel 2006, anno in cui l&rsquo;Archivio della famiglia d&rsquo;Errico in Palazzo &egrave; stato dichiarato di notevole interesse storico e tutto il fondo &egrave; stato depositato presso l&rsquo;Archivio di Stato di Potenza. La direzione scientifica del lavoro &egrave; di Valeria Verrastro, direttore dello stesso Archivio di Stato. La trascrizione delle lettere &egrave; stata curata dall&rsquo;archivista Michela Ginnetti. &ldquo;Ormai in fase di ultimazione &ndash; &egrave; stato detto durante la conferenza stampa – l&rsquo;edizione critica delle lettere uscir&agrave; a breve nella collana &ldquo;Fonti&rdquo; dell&rsquo;Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con le presentazioni di Giuseppe Monsagrati e Donato Tambl&eacute;. Le lettere edite sono in tutto 346 e&nbsp; comprendono la corrispondenza fra Vincenzo d&rsquo;Errico, i suoi familiari e alcuni amici esuli come lui: dal primo biglietto del 10 maggio 1850 nel quale il patriota dava istruzioni per l&rsquo;ora in cui si sarebbe dovuto allontanare da Palazzo, al 30 settembre 1855, vigilia della sua morte e data della sua ultima lettera. I temi pi&ugrave; ricorrenti nella corrispondenza sono: l&rsquo;andamento del famoso processo potentino, nel corso del quale furono giudicati patrioti lucani, campani e pugliesi; il sentimento e i legami familiari; gli irrisolti problemi di sviluppo della Lucania; le traversie della vita dell&rsquo;esule, costretto ad una vita di sacrifici anche a causa del sequestro del patrimonio della famiglia.<br /><br /><br />

    Condividi l'articolo su: