Leggieri: “E’ tempo di bilanci per la politica lucana”

Per il capogruppo del M5s “non si può non partire dal risultato straordinario del 4 dicembre che ha visto il popolo lucano unito nella bocciatura di una riforma costituzionale e di una intera compagine di governo sia nazionale che regionale”

&ldquo;Si avvicina la conclusione anche di questo 2016 e inevitabilmente &egrave; tempo di bilanci. Non solo &egrave; tempo di bilanci per la Regione Basilicata alle prese con la mancata parifica della Corte dei Conti, ma pi&ugrave; in generale &egrave; tempo di bilanci per la politica lucana in generale&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il capogruppo del M5s Gianni Leggieri per il quale &ldquo;non si pu&ograve; non partire dal risultato straordinario del 4 dicembre che ha visto il popolo lucano unito nella bocciatura di una riforma costituzionale assurda e pasticciata, ma soprattutto unito nella bocciatura di una intera compagine di governo sia nazionale che regionale. Il voto del 4 dicembre, seppur legato alla riforma della Costituzione, &egrave; stato inevitabilmente un voto politico, per volont&agrave; dello stesso ex primo ministro italiano e anche per colpa di molti politici locali&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La Basilicata &ndash; continua – ha espresso in maniera evidente la sua contrariet&agrave; alla riforma, ma ancor prima ha espresso una contrariet&agrave; rispetto alle politiche energetiche del governo centrale che da mesi coinvolgono questa regione in una discussione accesa. Una bocciatura che viene da lontano, dal 4 dicembre di 2 anni fa con la grande manifestazione del popolo lucano davanti ai cancelli di via Verrastro, passando per la data del 17 aprile, per arrivare appunto all&rsquo;ultimo appuntamento referendario. Ma non solo. Il voto del 4 dicembre &egrave; una solenne bocciatura anche per la politica economica e sociale del governo centrale e di quello locale. I maggiori sconfitti dopo il voto sono Renzi e i renziani, da noi Pittella e i pittelliani. In politica tutto alla fine si unisce e nel voto referendario il popolo lucano ha unito in un no il suo dissenso rispetto alla riforma, il suo disappunto per le modalit&agrave; con cui si &egrave; voluto portare avanti questo stravolgimento della Costituzione italiana, il suo rifiuto di delegare poteri al governo centrale e di perdere sovranit&agrave;, la sua contrariet&agrave; rispetto alla sudditanza di questo governo e della Giunta regionale alle compagnie petrolifere e alle lobbies&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ma inevitabilmente, in tempo di bilanci &ndash; dice Leggieri – occorre saper guardare oltre. Guardare oltre significa in questo particolare momento storico capire che la Basilicata &egrave; in forte sofferenza. I cittadini vivono una grave crisi economica e le famiglie sono in fortissima difficolt&agrave;. Questa crisi, viene da lontano, non &egrave; certo addebitabile solo a questa Giunta regionale, ma &egrave; innegabile l&rsquo;incapacit&agrave; di questa classe politica, figlia delle precedenti esperienze amministrative e sempre espressione di quel Partito democratico che tutto domina e controlla nella nostra terra, di dare risposte. Non pu&ograve; certo sfuggire ai pi&ugrave; che i principali attori della maggioranza di governo altro non sono che quella classe politica del Pd che da anni amministra gli enti locali oppure siede in Consiglio regionale ed &egrave; co-responsabile del disastro di questi decenni. Anche chi vorrebbe apparire come personaggio nuovo, altro non &egrave; che il solito riciclato di turno, il giovane nato vecchio e cresciuto nelle sedi di partito a pane e compromessi&rdquo;.<br /><br />&ldquo;In questo scenario &ndash; aggiunge – la mancata parifica del bilancio regionale da parte della Corte dei Conti ha solamente scoperto le carte e messo in evidenza i disastri che per anni si &egrave; cercato di nascondere sotto il tappeto delle belle parole e dei discorsi dei politicanti di professione. Viviamo mille emergenze e il Consiglio e la Giunta regionale appaiono incapaci di affrontare e risolvere problemi piccoli e grandi. Stiamo sentendo il peso di una grave crisi occupazionale che coinvolge tantissime aziende lucane e che non &egrave; mai stata affrontata con seriet&agrave; da parte della Regione, per non parlare della crisi delle partite Iva, dei tanti piccoli artigiani e commercianti. I dati occupazionali sono impietosi e non ci si pu&ograve; certo attaccare alla ex Fiat di San Nicola di Melfi per parlare di ripresa economica. La migrazione dei giovani ha raggiunto soglie inaccettabili e, con buona pace del ministro Poletti, a partire sono le forze fresche che dovrebbero dare nuova linfa alla nostra amata terra&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il quadro &ndash; a parere di Leggieri – &egrave; veramente desolante e aggravato dall&rsquo;attacco che si &egrave; scatenato negli ultimi mesi grazie alle riforme del governo Renzi (Sblocca Italia) e alla politica di sudditanza della Regione Basilicata. Crescono le richieste delle varie compagnie petrolifere che hanno deciso di distruggere la Basilicata. Una politica energetica sempre pi&ugrave; aggressiva e sempre meno attenta alla salute pubblica e all&rsquo;ambiente. Una politica energetica spregiudicata favorita dalla famosa decisione di non impugnare lo Sblocca Italia in quel famoso 4 dicembre di 2 anni fa. E poi, ancora, una proposta di riordino del sistema sanitario fondata tutta su logiche contabili e ragionieristiche che dimentica completamente il principio sancito dall&rsquo;articolo 32 della nostra Costituzione. L&rsquo;ennesima serie di tagli e di eliminazione dei presidi sanitari per fare cassa. Un quadro veramente desolante che vede le popolazioni lucane mobilitarsi in difesa di diritti fondamentali come quello alla salute e al lavoro, ma che non vede, purtroppo, una classe politica di governo in grado di dare risposte concrete e soluzioni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Di contro, in questi anni&nbsp; – conclude – abbiamo assistito ad una serie di regalie e allo spreco di denaro pubblico per iniziative, scelte e progetti molto discutibili che sicuramente non andavano a vantaggio dei cittadini, ma servivano unicamente a mantenere in piedi il sistema clientelare di cui questa politica si nutre. E cos&igrave; il bilancio anche di questo anno &egrave; fatto, un bilancio nero per i cittadini lucani, per tante comunit&agrave; alle prese con le battaglie per la sopravvivenza, per tante famiglie disperate che lottano per mantenere il lavoro e la dignit&agrave;, per tanti territorio che voglio salvarsi dallo spopolamento, dall&rsquo;impoverimento, dall&rsquo;abbandono. Tanti problemi, forse troppi, frutto di decenni di mala politica, ma anche colpa di un immobilismo politico che negli ultimi anni ha paralizzato questa regione e l&rsquo;ha resa schiava di logiche contrarie all&rsquo;interesse locale&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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