Legge elettorale, Rosa: non espressione partitica

Per il capogruppo di Lb-Fdi “a Giuzio, Lacorazza, Santarsiero e Polese non interessa mettere in campo quella migliore per la nostra Regione ma solo trovare quella che può agevolarli e che può rimettere insieme i pezzi del Pd”

&ldquo;La pessima abitudine del Pd che quando &egrave; in difficolt&agrave; cerca di piegare le leggi per suo vantaggio si ripropone con l&rsquo;incontro sulla legge elettorale tenuto ieri dal quartetto Cetra, Giuzio, Lacorazza, Santarsiero e Polese&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il capogruppo di Lb-Fdi Gianni Rosa che aggiunge: &ldquo;&Egrave; evidente che non si sono messi d&rsquo;accordo perch&eacute; nella Commissione di merito, che si &egrave; tenuta oggi, di legge elettorale non se n&rsquo;&egrave; parlato. &Egrave; altrettanto evidente che a questi signori non interessa mettere in campo la legge elettorale migliore per la nostra Regione ma solo trovare quella che pu&ograve; agevolarli e che pu&ograve; rimettere insieme i pezzi del Pd&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La legge elettorale non dovrebbe essere un&rsquo;espressione partitica &ndash; continua – dettata dalla paura di perdere le prossime elezioni, ma dovrebbe coinvolgere tutte le componenti del Consiglio, e di questo dovrebbe farsene garante il presidente del Consiglio stesso, ed essere in grado di fornire la maggiore rappresentativit&agrave; dei cittadini. Ma in una regione come la nostra, in cui, in pratica, vige una dittatura da quarant&rsquo;anni, non ci aspettiamo che vangano rispettate le regole istituzionali, i valori costituzionali e dello statuto&rdquo;.<br /><br />&ldquo;In un mondo democratico, che, evidentemente, non &egrave; il nostro &ndash; dice Rosa – dovrebbe addirittura essere impedito di modificare la legge elettorale a meno di quattro mesi dallo scadere della legislatura per evitare strumentalizzazioni. Le regole per l&rsquo;elezione della massima Assise regionale dovrebbero essere scritte in maniera collegiale e non influenzate dalle paure derivanti dai risultati elettorali del 4 marzo e basate sulla convenienza politica di un solo partito&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ma tant&rsquo;&egrave;. Giuzio, Lacorazza, Santarsiero e Polese vogliono farsi le regole da soli, contando su una maggioranza che approva a scatola chiusa. Questa &egrave; la riprova &ndash; conclude – che non siamo in democrazia. Siamo nella regione asservita al Pd. Ecco perch&eacute; noi ci stiamo impegnando a mettere insieme il mondo lucano libero per creare un ampio blocco antisistema e realizzare anche in Basilicata quel meraviglioso principio democratico che si chiama alternanza di governo&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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