Lavoro, Napoli: “Il jobs act è stato una meteora”

Il capogruppo Pdl-Fi commenta i dati dell’Inps, sostenendo che servono “fattori in grado di attribuire carattere strutturale alla ripresa economica e che sono mancati in questi anni in Basilicata”

&ldquo;Le nuove assunzioni a tempo indeterminato attivate in Basilicata nei primi otto mesi di quest&rsquo;anno (7739) sono addirittura inferiori a quelle che furono registrate nell&rsquo;analogo arco temporale dell&rsquo;anno 2014, quando, in piena crisi economica, in Basilicata furono attivati ben 8576 contratti di lavoro a tempo indeterminato &rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto rileva Michele Napoli, presidente del Gruppo &ldquo;Pdl-Forza Italia&rdquo;, che nel commentare i dati diffusi dall&rsquo;Osservatorio sul precariato dell&rsquo;Inps evidenzia come &ldquo;il sensibile calo delle assunzioni a tempo indeterminato registrato dalla nostra regione tra gennaio ed agosto dell&rsquo;anno in corso (meno 37,4 per cento rispetto all&rsquo;analogo periodo dell&rsquo;anno 2015) testimonia il fallimento del jobs act e quanto sia fallace ritenere che una legge di riforma del mercato del lavoro possa da sola determinare rilevanti incrementi dei livelli occupazionali&rdquo;.<br /><br />Per Napoli &ldquo;i numeri snocciolati dall&rsquo;Osservatorio sul precariato dell&rsquo;Inps dimostrano che le assunzioni determinate esclusivamente dalla possibilit&agrave; di usufruire degli incentivi fiscali previsti dal jobs act sono destinate a sciogliersi come neve al sole, nel senso che se si riducono gli incentivi, come avvenuto con la legge di stabilit&agrave; 2016 che li ha ridotti da 8000 a 3200 euro per ciascun contratto a tempo indeterminato attivato, si riducono anche le assunzioni&rdquo;. &ldquo;In verit&agrave; – prosegue l&rsquo;esponente azzurro – gli imprenditori assumono quando hanno delle commesse, cio&egrave; quando aumenta la domanda di beni o di servizi che l&rsquo;impresa produce, perch&eacute; non c&rsquo;&egrave; lavoro se non c&rsquo;&egrave; produzione, e non c&rsquo;&egrave; produzione se non c&rsquo;&egrave; consumo, in una logica di normale incontro tra domanda e offerta di beni e servizi&rdquo;.<br /><br />Per rilanciare l&rsquo;occupazione &ldquo;occorre dunque rilanciare la crescita – spiega Napoli -, che in Basilicata fa registrare incrementi all&rsquo;insegna dello &lsquo;zero virgola&rsquo;, e migliorare le condizioni di contesto per fare impresa sul territorio. Migliori e pi&ugrave; facili condizioni di accesso al credito, infrastrutture funzionali, semplificazione amministrativa, riduzione dei tempi delle procedure amministrative e giudiziarie, abbattimento dei tempi di pagamento delle prestazioni (beni e servizi) rese alle pubbliche amministrazioni e maggiore sostegno agli investimenti in innovazione e ricerca sono le cose che chiedono le imprese. Esattamente i fattori in grado di attribuire carattere strutturale alla ripresa economica e che sono mancati in questi anni in Basilicata, nel cui orizzonte di possibile sviluppo sono transitate molte, troppe meteore&rdquo;.<br />

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