Lavoratori migranti, Quarto: dignità per la persona

Il consigliere regionale “condivide in toto la presa di posizione del Governatore lucano che si pronuncia a chiare lettere a favore della dignità delle persone che arrivano in Basilicata per lavorare”

&ldquo;Occorre rispetto per i valori e per la dignit&agrave; della persona&rdquo;.<br /><br />A sostenerlo il consigliere regionale di Basilicata Positiva, Piergiorgio Quarto, che si dice &ldquo;favorevole all&rsquo;iniziativa per i migranti del governatore Bardi&rdquo; dopo la visita del Presidente della Regione a Palazzo San Gervasio presso il centro di accoglienza dell&rsquo;ex tabacchificio.<br /><br />&ldquo;La regione deve offrire ampia disponibilit&agrave; &ndash; dice Quarto – strutture e servizi adeguati per evitare lo scempio degli anni passati, con persone abbandonate a se stesse prive dei supporti pi&ugrave; elementari, indispensabili per il vivere quotidiano. Situazione incresciosa, sfociata poi come tutti sappiamo nella tragica morte della ragazza nigeriana presso l&rsquo;accampamento – rifugio della Felandina&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La Regione in un&rsquo;ottica innovativa per il territorio lucano si propone – continua Quarto – di finanziare il corretto funzionamento della struttura di Palazzo San Gervasio e, soprattutto, di vigilare affinch&egrave;, come purtroppo non avvenuto in passato, ci siano le condizioni di piena vivibilit&agrave; per tutti i lavoratori migranti. Le criticit&agrave; non mancano ma vi &egrave; la volont&agrave; di superarle in una ottica di piena collaborazione e sinergia con le altre istituzioni competenti&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nel contempo &ndash; sottolinea il consigliere – bisogna garantire a tutte le aziende agricole, attraverso i canali della piena legalit&agrave;, la possibilit&agrave; di reclutare manodopera bracciantile per permettere le raccolte stagionali come quella prossima del pomodoro. Ritengo &ndash; afferma Quarto – che vi siano oggi in regione tutte le condizioni per intraprendere un cammino con intenti comuni, da una parte gli imprenditori agricoli che devono veder premiati gli sforzi dell&rsquo;annata con la raccolta del prodotto e dall&rsquo;altra i migranti da non considerare pi&ugrave; soggetti ridotti in schiavit&ugrave;&rsquo;.<br />

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