Venerdì 24 ottobre 2025, alle ore 17.30, la Biblioteca Centrale di Ateneo dell’Università degli Studi della Basilicata ospiterà la presentazione del volume “Il metodo Simonidis. Filologia del falso-vero e nostalgia di Bisanzio” (Edipuglia 2024), di Carmelo Nicolò Benvenuto, ricercatore post-doc in Unibas, esperto di paleografia greca e bizantinistica.
L’incontro è organizzato dalla Biblioteca Centrale di Ateneo in collaborazione con il Dipartimento per l’Innovazione Umanistica Scientifica e Sociale (DiUSS).
Dopo i saluti istituzionali di Francesco Panarelli, direttore del DiUSS, di Francesca Sogliani, vice direttrice DiUSS, di Maria Teresa Imbriani per la Biblioteca Centrale di Ateneo e di Immacolata Aulisa, co-direttrice dei Quaderni di “Vetera Christianorum”, interverrà Aldo Corcella, professore di Filologia Classica all’Università della Basilicata. A presentare il volume sarà Silvia Ronchey, bizantinista di fama internazionale e professoressa di Civiltà bizantina presso l’Università Roma Tre. Studiosa raffinata e autrice di numerosi saggi – da “L’aristocrazia bizantina” a “L’enigma di Piero”, da “Il romanzo di Costantinopoli” fino al celebre “Ipazia. La vera storia” – Silvia Ronchey ha contribuito come pochi a rendere il mondo bizantino un terreno vivo di riflessione e d’indagine.
Il volume di Benvenuto, aperto da una nota introduttiva di Luciano Canfora, prende le mosse dalla figura enigmatica di Costantino Simonidis, erudito e falsario dell’Ottocento, capace di muoversi sul filo sottile che separa invenzione e verità, artificio e filologia, che è tornato di recente alla ribalta soprattutto in relazione alla vicenda del cosiddetto “Papiro di Artemidoro”. Attraverso una ricerca che combina rigore filologico e sensibilità storica, Benvenuto ricostruisce la parabola intellettuale di Simonidis non come semplice episodio di frode erudita, ma quale paradigma di un rapporto più complesso con la tradizione e con l’idea stessa di autenticità.
L’appuntamento rappresenta non solo un momento di riflessione accademica, ma anche un’occasione di confronto aperto tra studiosi, studenti e cittadini interessati al valore della filologia come strumento di conoscenza e di consapevolezza civica e culturale.