La Ola sollecita l’organizzazione della raccolta differenziata

“Il sistema Fenice e l’incenerimento presso l’impianto EDF – previsto dagli attuali piani provinciali dei rifiuti – ha prodotto l'attuale disastro ambientale”.

“Inquinamento delle falde idriche, sul suolo, nell'aria e nella catena alimentare, ma anche disastro politico, sul quale è ormai presente la "macchia nera" indelebile di EDF-Fenice spa”.
La Ola (Organizzazione lucana ambientalista) chiede – attraverso una nota stampa – che le amministrazioni pubbliche regionali, provinciali e locali diano – a fronte di percentuali attuali bassissime – immediato impulso alle raccolte differenziate spinte, alla raccolta differenziata porta a porta con l’utilizzo di lavoro soprattutto giovanile, alla realizzazione dell’impiantistica del compostaggio verde (compost di
qualità da destinare come fertilizzante all’agricoltura), che consente di innalzare le percentuali su valori accettabili, superiori al 60%, nel giro di un anno, evitando così di incenerire percentuali elevate di rifiuti prodotti. Non vorremmo, infatti, che si operasse sotto ricatto di una presunta nuova emergenza rifiuti causata dalla sospensione dell’attività dell’inceneritore Fenice, per condizionare in negativo la gestione dei rifiuti, offrendo nuovamente ad EDF il "salvacondotto" per continuare a bruciare ed inquinare”. “E’ pertanto urgente – continua la Ola – rivedere i piani provinciali dei rifiuti annullare la Deliberazione n.989 del 5 luglio 2011 (varata dalla Regione Basilicata) e la delibera 486/2010 per la discarica di Lauria che prevede pressappoco le stesse quantità di CDR/CSS e da quella di Venosa. La nostra Organizzazione – si legge ancora nella nota – nel chiedere alla comunità lucana un forte segnale per la chiusura definitiva di Fenice, avverte sul rischio che venga seguita la scorciatoia di bruciare CDR/CSS nei cementifici e centrali a biomassa, spostando e duplicando i problemi causati da Fenice in altre località della regione”.

Bas 03

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