La Cia partecipa a Giornata del cuore a Possidente-Avigliano

La partecipazione di CIA Basilicata alla passeggiata della Salute a Possidente, frazione di Avigliano, organizzata dall'Associazione "Cuore e Salute", “IL CARPINE”, in rete con il Comune di Avigliano, ASP, ALAD – FAND, CRI nell'ambito della giornata mondiale del cuore, è in coerente sintonia con i progetti che perseguiamo tra i quali “Mangiare sano mangiare lucano” e “Fattorie sportive” promossi da tempo. Lo ha sostenuto Paolo Carbone che è intervenuto all'iniziativa in rappresentanza della Cia.
Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nei Paesi Occidentali e si prevede che nel 2030 aumenteranno nel mondo da 17,3 a 23 milioni. La scarsa conoscenza dei fattori di rischio e l’elevato impatto socio-economico di questo fenomeno ha portato l’Organizzazione Mondiale della Sanità a fissare un obiettivo: ridurre del 25% il rischio cardiovascolare entro il 2025, con il programma di prevenzione “25by25”. Per questo, la Fondazione Italiana per il Cuore, in occasione della Giornata Mondiale per il Cuore del 29 settembre, ha deciso di lanciare un’ampia campagna nazionale di sensibilizzazione e valutazione del rischio cardiovascolare, fra cui il colesterolo LDL. Lo slogan? "Lavora con il cuore". A guidare la passeggiata i medici dott. Giuseppe Citro, endocrinologo e diabetologo, Archimede Leccese, cardiologo e dirigente ASP, Giuseppe Sansone, dietologo dell’unità operativa Igiene Alimenti e Nutrizione, la dott.ssa Maria Pompilii esperta forestale e gli istruttori Donato Sabia, campione olimpionico, e Giovanni Pace. Durante il percorso, della lunghezza di circa 5 Km, 2 soste (Piazzale stazione e Parco d'Isca) con ristoro ed esercizi ginnici.
Abbiamo aderito – dice Paolo Carbone – con il preciso obiettivo di dare il nostro contributo per innalzare il livello di consapevolezza e di conoscenza dei consumatori in materia di alimentazione e produzioni agricole. Per noi è una grande occasione per stare a contatto con le persone, fornendo informazioni e promuovendo contestualmente il consumo di prodotti salubri e buoni. La nostra agricoltura è ricca di produzioni e varietà di frutta e verdura, ma i consumi interni sono in continua flessione. Rispetto a quarant'anni fa gli italiani mangiano quasi un terzo in meno di ortofrutta. Questo dato ci allarma sia in termini economici per il settore, ma soprattutto per l'impatto che questo comportamento alimentare ha direttamente sulla salute pubblica.
Come associazione di agricoltori – aggiunge Carbone – siamo i primi a dire che senza agricoltura non c’è futuro, allo stesso tempo affermiamo che serve urgentemente un cambio culturale poiché il futuro del settore agricolo, e dunque anche il nostro, non può che passare da un ritorno al passato». «Quando si tratta di scegliere lo smartphone o il tablet da acquistare – continua – cerchiamo di prendere il meglio, la stessa cosa non si può sempre dire quando scegliamo cosa portare sulle nostre tavole, qui anzi vige la legge del prezzo più basso a scapito di chi produce eccellenze e, soprattutto, della nostra salute. Se prendiamo come esempio le farine, ma potremmo prendere ad esempio qualsiasi altro alimento, quelle più nocive alla salute (la 0 e la 00) sono anche le meno costose mentre il tipo più salubre (la farina 2) è la più cara e anche la meno conosciuta e di conseguenza quella che raramente arriva sulle nostre tavole. E questo, come detto, malgrado sia quella che meno crea intolleranza e cattiva digestione. L’esempio della farina è solo uno dei tanti, si potrebbe infatti parlare dell’olio di oliva o dell’ortofrutta ( spesso priva di etichetta ) ma la lista sarebbe lunga».
«Si deve lavorare per trovare una soluzione, una presa di coscienza collettiva, che ponga fine a questo paradosso che ci spinge ad acquistare beni più nocivi arricchendo le multinazionali a scapito dei lavoratori onesti. Serve un’opera di educazione dei cittadiniconsumatori che deve iniziare dalle scuole – dice Carbone – si devono educare i nostri bambini e i nostri giovani ad una sana e corretta alimentazione e abituarli ad un corretto comportamento come consumatori: mangiare meno e meglio comprando meno e meglio. Solo così potremo assicurare un futuro ai nostri figli, al nostro pianeta e alla nostra agricoltura e prevenire malattie tutelando la salute”.

BAS 05

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