Influenza e pneumococco, parte la campagna vaccinale 2012-2013

Da lunedì la popolazione a rischio potrà vaccinarsi contro l’influenza e la malattia pneumococcica, per la quale il sistema sanitario regionale si è dotato del nuovo vaccino Prevenar 13, fortemente raccomandato da società scientifiche nazionali ed internazionali

Parte lunedì 26 novembre, in Basilicata, la campagna vaccinale antinfluenzale e antipneumococcica per la stagione 2012-2013.
Le due vaccinazioni possono essere effettuate negli ambulatori Asl di tutti i comuni lucani, ma anche negli studi dei medici di medicina generale che partecipano alla campagna vaccinale.
La Regione Basilicata eroga le vaccinazioni in forma gratuita e il fabbisogno acquisito è tale da garantire la copertura vaccinale di tutta la popolazione interessata a livello regionale.
Le vaccinazioni sono raccomandate alle persone che hanno età pari o superiori a 65 anni, ma anche a bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze.
La vaccinazione antinfluenzale è assicurata da specifici vaccini recentemente immessi in commercio e autorizzati dal Ministero della Salute.
In merito alla vaccinazione antipneumococcica, che partirà contestualmente alla campagna antinfluenzale, si specifica che la Regione Basilicata introduce la somministrazione di un nuovo vaccino (vaccino antipneumococcico 13 valente, Prevenar 13) fortemente raccomandato da società scientifiche nazionali quali la Simmg-Sip-Siti, e supportato da studi e ricerche scientifiche internazionali.
Tale vaccino è particolarmente efficace e duraturo nel tempo nel prevenire la malattia pneumococcica, in particolare la polmonite, la più temibile complicanza della sindrome influenzale. Si tratta di un vero e proprio problema di sanità pubblica per via dell’alta incidenza di questa forma morbosa, della degenza ospedaliera in termini di giorni di ricovero, di assistenza domiciliare, di costi (spesa farmaceutica e ospedaliera).
Il nuovo vaccino, se somministrato a larga parte dei mai vaccinati e delle categorie a rischio, potrebbe garantire un notevole calo dell’incidenza della malattia pneumococcica, con notevoli benefici in termini di obiettivi di salute raggiunti, ma anche in termini importanti ed attuali di risparmio di spesa.

Sil

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