Con una interrogazione il consigliere regionale chiede di sapere “se i dirigenti della Regione hanno svolto o stanno svolgendo incarichi di consulenza e/o collaborazione presso altri enti e se si tratta di incarichi retribuiti o a titolo gratuito”
Con una interrogazione a risposta immediata, il presidente del gruppo Alleanza per l’Italia in Consiglio regionale, Alessandro Singetta, chiede al presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, di conoscere “se vi sono, all’interno dell’Ente Regione, dirigenti che svolgono, o abbiano svolto, incarichi di consulenza e/o di collaborazione presso enti esterni all’amministrazione regionale o anche con essa collegati”, nonché “in caso affermativo, chi sono questi soggetti e chi li abbia autorizzati”.
“Una Pubblica amministrazione efficiente e produttiva è fondamentale, pertanto – precisa Singetta – ho chiesto di avere i dati che riguardano i dirigenti regionali, al fine di verificare se si tratti di prestazioni retribuite (e, in tal caso, se tali compensi siano confluiti o meno nei fondi previsti dal C.C.N.L.) o se gli incarichi siano stati svolti (o si stiano svolgendo) a titolo gratuito”.
“Non si tratta solo del rispetto formale della normativa – spiega il consigliere regionale – ma è necessario conoscere questi dati anche per verificare se sia stata assicurata la necessaria continuità lavorativa presso l’Ente Regione. Tutto ciò a vantaggio della produttività della Regione perché è ormai ovvio che non si può più prescindere dalla messa in atto di pratiche chiare e corrette all’interno delle amministrazioni pubbliche, se si vuole perseguire il conclamato obiettivo della razionalizzazione dei costi e della sana gestione delle risorse”.
Singetta, nell’interrogazione, ricorda che “la discussione sul tema della onnicomprensività del trattamento economico dei dirigenti (di cui all’art. 24 del D. Lgs. 165/01 “Testo unico sul pubblico impiego”) ha conosciuto un punto di svolta con il parere reso dalla Commissione speciale sul pubblico impiego del 4.5.2005, che ha affermato come tale principio sia legato con un rapporto di stretta consequenzialità alla particolare posizione che assumono i dirigenti nell’ambito dell’organizzazione della P.A. e che detto principio opera anche con riguardo agli incarichi ulteriori, comunque conferiti dall’amministrazione. Pertanto – conclude Singetta – nell’ipotesi di compensi dovuti da terzi per incarichi aggiuntivi, la Commissione ha ribadito che, anche in tali ipotesi, si applica il principio dell’onnicomprensività e che i relativi compensi devono essere corrisposti direttamente alle amministrazioni e confluire nei fondi di cui agli artt. 51 e 58 del C.C.N.L.”