Il contributo dell'Unibas al seminario su Italia napoleonica

Su iniziativa del Centro interuniversitario per lo studio dell’Italia rivoluzionaria e napoleonica, si è svolto nei giorni scorsi a Gargnano sul Garda (Villa Feltrinelli) un interessante Seminario di studio dal titolo “Nuovi cantieri di ricerca sull’Italia rivoluzionaria e napoleonica”.
Ai lavori, articolati in più sessioni, rispettivamente presiedute dai proff. Antonio De Francesco (Uni-versità degli studi di Milano), Antonio Lerra (Università degli studi della Basilicata), Stefano Levati (Università degli studi di Milano) e Simona Mori (Università degli studi di Bergamo), hanno partecipato come relatori dottori e dottorandi di ricerca di varie Università, non solo italiane, impegnati su specifici percorsi di studio e di ricerca riguardanti l’Età rivoluzionaria e napoleonica in Europa ed in Italia: Michele Abbiati (Università di Milano) su Ricostruire la guerra. L'effettività militare napoleonica attraverso fonti e metodologia; Stefano Poggi (Università di Firenze) su L'identificazione personale nel Regno d'Italia: una questione di stato?; Francesco Saggiorato (Università di Roma 2) su Tra collaborazione, concorrenza e rivalità. La pluralità del sistema poliziesco napoleonico nei dipartimenti toscani annessi all'Impero; Romain Buclon (Université Pierre Mendès – France) Napoleone e Milano. Principali conclusioni e metodi di ricerca in storia culturale del politico; Chiara Lucrezio Monticelli (Università di Roma 2), su Roma frontiera mediterranea della "missione civilizzatrice" napoleonica; Antonio d’Onofrio (Università di Napoli L’Orientale) su Le isole Ionie nel Mediterraneo napoleonico (1806-1808); Armando Vittoria (Università di Napoli Federico II) su Periferie dell'Impero o 'avanguardie' del Risorgimento? Temi, ten-denze e prospettive critiche nella storiografia sul Decennio francese a Napoli; Melissa Salerno (Università della Basilicata) su Persistenze e trasformazioni nel governo delle Città meridionali in Età napoleonica; Alessandro Albano (Università della Basilicata) su Ceti e gruppi dirigenti nel Mezzogiorno provinciale napoleonico tra cultura e pratica politico-istituzionale; Francesco Dendena (Università di Milano) su Esplorare il Gran Consiglio : sfide metodologiche e potenzialità storiografiche dei processi verbali delle Assemblee Cisalpine 1797-1799; Riccardo Benzoni (Università di Milano) su Tra sacralizzazione del po-tere e costruzione del consenso politico: la nascita e gli sviluppi del culto di San Napoleone; Glauco Schettini (New York University) su Religione e rivoluzione in Italia: spunti da una ricerca in corso; Gia-como Girardi (Università di Milano) su La decostruzione del mito. La controrivoluzione nel Veneto rivo-luzionario e napoleonico (1797-1809); Valentina Dal Cin (Università di Verona) su Le élites venete nell’età napoleonica oppure le domande d'impiego; Carlo Bazzani (Università di Genova) su Dalla Re-pubblica veneta alla Repubblica italiana: Brescia rivoluzionaria tra storia e storiografia (1792-1802); Elisa Baccini (Università di Padova) su Lingua e cultura nell'Italia napoleonica: metodologia e fonti; Giulia Delogu (Università di Venezia) su Networks of Power and Communication: Mapping Napoleon in Europe; Paolo Conte (Università di San Marino) su Nell’esilio italiano nella Parigi napoleonica: il caso de La Domenica, fra classicismo letterario e rinnovamento politico.
Le intense e fruttuose giornate seminariali hanno, tra l’altro, costituito utile occasione di bilancio sulle risultanze scientifiche dei percorsi portanti finora attuati, nonché sulla ridelineazione di nuovi cantieri di ricerca su aspetti e problematiche ancora aperti sull’Età rivoluzionaria e napoleonica riconducibili allo spazio euro-mediterraneo ed in tale ambito per più peculiari realtà del contesto italiano.
Al riguardo, di significativo rilievo sono risultati, tra gli altri, gli apporti dall’Università degli studi della Basilicata, ove da anni sono stati attivati, sia a livello di Dottorato (“Storia dell’Europa mediterranea dall’Antichità all’Età contemporanea” e “Storia, Culture e Saperi dell’Europa mediterranea dall’Antichità all’Età contemporanea”) che di Cattedra di Storia moderna, peculiari percorsi di ricerca volti alla rico-struzione ed alla lettura/rilettura di tematiche e problematiche riguardanti assetti e configurazioni territo-riali, livelli di rappresentanza politico-istituzionale, luoghi e forme di esercizio del potere, modalità e ri-flessi di iniziative e veicolazioni culturali. E ciò al fine di poter cogliere incidenza e aspetti caratterizzanti l’Età napoleonica nel Mezzogiorno d’Italia ed in Basilicata, sia come elementi di discontinuità rispetto all’ancien régime, sia anche quale avvio di una nuova stagione di cultura e di pratica politico-istituzionale, particolarmente significativa anche per il successivo percorso di “costruzione” dell’Italia unita da Sud.
Ridelineati contesti, questi, via via arricchitisi negli ultimi anni con nuovi percorsi di ricerca sui quali stanno lavorando vari dottori e dottorandi dell’Università della Basilicata. Su alcune tra le più significati-ve risultanze di tali percorsi hanno relazionato nelle giornate seminariali a Gargnano sul Garda i Dottori Melissa Salerno su “Persistenze e trasformazioni nel governo delle Città meridionali in Età napoleonica” e Alessandro Albano su “Ceti e gruppi dirigenti nel Mezzogiorno provinciale napoleonico tra cultura e pratica politico-istituzionale”.
A conclusione dei lavori, che sono stati tra l’altro caratterizzati da ampie ed articolate discussioni coor-dinate ed arricchite dagli apporti dei Proff. Antonio De Francesco, Antonio Lerra, Stefano Levati e Simo-na Mori, è stato annunciato che il secondo Incontro seminariale del Centro interuniversitario sull’Età rivo-luzionaria e napoleonica si terrà l’anno prossimo in Basilicata.
bas04 

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