"Il Tribunale di Melfi ha da sempre rappresentato, oltre che la struttura di prossimità per il diritto dei cittadini alla giustizia, un presidio rilevante contro la criminalità organizzata specie della vicina area foggiana. Per questo sosteniamo la nuova iniziativa dell’Ordine degli avvocati e del suo presidente avv. Gerardo Di Ciommo che non intendono rassegnarsi alla soppressione del tribunale e stanno portando avanti la battaglia attraverso il ricorso alla Corte di Giustizia Europea". E’ quanto afferma in una nota la segreteria regionale di Italia dei Valori Basilicata.
"Già all’epoca dell’insediamento Fiat, Tribunale e Procura di Melfi, come ha più volte sottolineato Gerardo Di Ciommo, hanno svolto un decisivo ruolo di contrasto alla criminalità organizzata pugliese e campana, attratta dagli investimenti industriali. La soppressione di questi presidi di giustizia e di legalità, in un territorio, il Vulture Melfese, con circa 100 mila residenti, teatro nel recente passato di una terribile guerra tra clan mafiosi, con decine di efferati omicidi e lupare bianche, ha avuto ed ha tuttora conseguenze negative nella lotta alla criminalità organizzata. In particolare, preme alla parte del Vulture Melfese la criminalità pugliese foggiana che è attualmente la più pericolosa e la più efferata d’Italia come dimostrano i continui assassini dell’estate scorsa. E c’è poi il diritto dei cittadini di quest’area – continua IdV – ad una giustizia in tempi europei mentre il Tribunale di Potenza è “scoppiato” di lavoro con aggiornamenti di sedute di procedimenti civili anche di due anni.
Senza dimenticare che il collegamento tra i due circondari Potenza e Melfi avviene quasi esclusivamente sulla strada a scorrimento veloce Potenza-Melfi, strada tra le più pericolose d’Italia, con centinaia di incidenti e decine di morti all’anno.
Quanto ai costi di cosiddetto risparmio, tesi sostenuta dal Ministero di Grazia e Giustizia, è totalmente irrilevante per la spesa pubblica, solo se si pensa che i costi di gestione ammontano a circa 160 mila euro annui, sottovalutando i soldi spesi per l’accorpamento del Tribunale di Melfi con quello di Potenza e le spese a carico di cittadini ed avvocati".