La risposta del portavoce del presidente della Regione Nino Grasso al consigliere (lb-FdI)
"Il consigliere regionale Gianni Rosa, alla sua seconda legislatura tra i banchi dell'opposizione, sembra aver scoperto solo ora, a distanza di quasi cinque anni, che una "irriverente penna d'oro" (bontà sua), ha cambiato ruolo ed è diventata portavoce del presidente della Regione Basilicata.
Nella sua nota post-natalizia di sabato scorso, colma di un livore personale che la dice lunga sul carattere accidioso del personaggio, egli mostra di essere stato punto sul vivo, tanto da ricorrere alla più meschina delle argomentazioni (quella economica), per rifarsi di un presunto affronto subito. Peraltro, l'arma utilizzata è a dir poco spuntata, posto che chi scrive già cinque anni fa, pur facendo un altro mestiere, dichiarava al fisco qualcosa di più di ciò che oggi la Regione gli riconosce in forza di un contratto professionale regolamentato per legge.
Rosa purtroppo sembra avere la memoria corta. E con sprezzo del ridicolo finisce per arrivare in ritardo e male sulla notizia. Infatti, già nel 2010 il capogruppo dell'allora suo partito di centrodestra (che non è lo stesso di oggi), tentò di fare uno "scoop" ritorsivo ai danni del sottoscritto, rendendo noto lo stipendio lordo (sempre lo stesso) percepito dal portavoce del presidente.
Anche nella scorsa legislatura, come in quella attuale, a far saltare i nervi ad un esponente del centrodestra lucano fu una nota, a mia firma, tra le tante che pure ho sottoscritto in questi anni, con la quale, da portavoce, mettevo in evidenza alcune plateali contraddizioni dell'opposizione.
Così questa volta, per avergli semplicemente ricordato alcune sue passate dichiarazioni a favore delle estrazioni petrolifere in Basilicata, oltre che per aver pubblicamente rinfacciato l'assordante silenzio della sua parte politica sullo "scippo" leghista ai danni della Basilicata, costato oltre 35 milioni di euro ai patentati lucani beneficiari della carta carburanti, Rosa ha perso la trebisonda. E non sapendo come uscire dall'angolo in cui politicamente lo hanno cacciato le scelte fatte nel 2009 dall'allora governo Berlusconi, si è inventato di sana pianta (anche qui bontà sua) una storia fantasiosa. Quella secondo la quale avrei impropriamente assunto "ruolo e funzioni di consigliere regionale". Evidentemente, dopo quasi cinque anni trascorsi tra i banchi del parlamentino lucano, il capogruppo di Fdi non ha ancora ben realizzato quali siano i ruoli e le funzioni all'interno della Regione. Tra l'altro, gli sfugge che in un Paese democratico l'opposizione non ha l'esclusiva della critica e soprattutto non gode di una sorta di impunità per le sciocchezze che dice un giorno sì e l'altro pure. A nessuno, meno che mai a quanti collaborano con il governatore lucano, è negato il diritto di scrivere ciò che pensa. O di rammentare ad un esponente politico di Fratelli d'Italia che ci sono degli obblighi di coerenza (oltre che di buona educazione) anche per chi siede tra i banchi dell'opposizione. Tanto più se questo esercizio di democrazia rientra esattamente tra i "compiti di diretta collaborazione del presidente della Regione nella cura dei rapporti di carattere politico-istituzionale con gli organi di informazione", come recita la legge che ha istituito la figura del portavoce.
Come dire, contrariamente a ciò che scrive il consigliere Rosa il ruolo del portavoce non è quello di stare "zitto". Altrimenti che portavoce sarebbe?
Per quanto mi riguarda, infine, la cosa finisce qui. Senza rancore. E senza ulteriori repliche, avendo la piena consapevolezza che da quanti, a vario titolo, lavorano nelle Istituzioni la gente si attende, in questo momento di crisi drammatica, qualcosa di più di una bagarre personale, che a lungo andare diventerebbe stucchevole".
bas 02