Grande Guerra, “il ricordo e la memoria per il futuro”

All’inaugurazione della mostra su “L’ora trepida delle armi” gli interventi di Lacorazza, Valluzzi, Bellomo, D'Acunto, Verrastro, D’Andrea e Bubbico

La mostra sulla Basilicata e la Grande Guerra nei documenti d&rsquo;archivio &ldquo;&egrave; uno sguardo sul nostro passato, sugli eventi che hanno segnato la nostra storia ed hanno contribuito a formare l&rsquo;identit&agrave; della Basilicata. Ed &egrave; anche un tributo alle oltre settemila persone che in quel conflitto persero la vita. Nel loro ricordo, che &egrave; molto forte in tutti i Comuni della Basilicata come &egrave; testimoniato dalla presenza di monumenti dedicati ai caduti che abbiamo raccolto in un pannello fotografico installato per questa occasione davanti alla sede del Consiglio regionale, vogliamo ribadire che la memoria ci aiuta a fare luce, che senza la memoria non c&rsquo;&egrave; futuro, che occorre studiare gli eventi della nostra storia per affrontare le sfide dell&rsquo;oggi&rdquo;. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza nel corso della cerimonia di inaugurazione della mostra intitolata &ldquo;L&rsquo;ora trepida delle armi. La Basilicata e la Grande Guerra nei documenti d&rsquo;archivio&rdquo;, che si &egrave; svolta in serata a Potenza su iniziativa del Consiglio regionale della Basilicata e dell&rsquo;Archivio di Stato di Potenza.<br /><br />Nel corso dell&#39;incontro, alla presenza delle autorit&agrave; civili e militari e del consigliere regionale Giannino Romaniello, sono intervenuti il viceministro dell&rsquo;Interno, Filippo Bubbico, il capo di gabinetto del Ministero dei beni e delle attivit&agrave; culturali e del turismo, Giampaolo D&rsquo;Andrea, il presidente della Provincia di Potenza Nicola Valluzzi, i prefetti di Potenza e Matera, Antonio D&#39;Acunto e Antonella Bellomo e la direttrice dell&rsquo;Archivio di Stato del capoluogo, Valeria Verrastro. Quest&rsquo;ultima ha spiegato che la manifestazione &ldquo;non nasce con un intento celebrativo. Alla base dell&rsquo;iniziativa vi &egrave; innanzitutto il desiderio di rendere il giusto tributo alla memoria degli oltre settemila soldati lucani caduti, la maggior parte dei quali, usando l&rsquo;espressione usata dal capitano medico di Ruoti Giovanni Buccico, a distanza di cento anni sono rimasti &lsquo;poveri, umili, sconosciuti eroi&rsquo;. Un progetto di recupero della memoria storica che ci ha permesso di portare alla luce una immagine per molti versi inaspettata e inedita di una provincia che solo per la distanza geografica pu&ograve; ritenersi lontana dal fronte di guerra ma che, in realt&agrave;, dal conflitto e dalle sue conseguenze fu profondamente segnata&rdquo;.<br /><br />Una iniziativa che, come ha detto il prefetto di Matera Antonella Bellomo, &ldquo;completa la giornata importante dedicata all&#39;unit&agrave; nazionale ed alle forze armate, serve per riscoprire le radici della nostra comune storia e lancia un messaggio di pace e di riflessione alle nuove generazioni, evidenziando il ruolo di chi ci ha preceduto nel percorso verso la democrazia&rdquo;. Analoghe le considerazioni del prefetto di Potenza Antonio D&#39;Acunto, per il quale la mostra promossa dal Consiglio regionale &ldquo;consente di fare una ulteriore riflessione, dopo quella di stamattina davanti al monumento ai caduti, sull&#39;importanza di questa giornata particolare. Contiene un altissimo valore simbolico di una memoria condivisa, certamente passata ma che deve essere d&#39;esempio per il futuro dei giovani&rdquo;.<br /><br />Per il presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi la mostra serve &ldquo;per non dimenticare, per ricordare il valore e il sacrificio di tanti uomini, di tanti umili che sono partiti a morire senza neanche sapere per cosa. Un valore assoluto a difesa della libert&agrave;, della democrazia, della convivenza civile tra i popoli. Anche il contributo di una piccola terra come &egrave; la Basilicata, non pu&ograve; essere dimenticato. Questa di oggi non &egrave; una celebrazione ma &egrave; importante per non dimenticare&rdquo;.<br /><br />Il capo di gabinetto del ministero dei beni e delle attivit&agrave; culturali Giampaolo D&rsquo;Andrea ha espresso &ldquo;compiacimento per una mostra importante che permette di ricostruire le vicende della prima guerra mondiale saldando &lsquo;la grande storia&rsquo; con &lsquo;la piccola storia&rsquo;, cio&egrave; attraverso un percorso di lettura che parte dal basso e ci consente di collegare i grandi eventi della guerra con quanto accaduto nella nostra Regione&rdquo;.<br /><br />Per il viceministro all&rsquo;Interno Filippo Bubbico &ldquo;l&rsquo;iniziativa del Consiglio regionale e dell&rsquo;Archivio di stato &egrave; molto importante perch&eacute; da il senso di una comunit&agrave; regionale che si riconosce nella propria storia. Quando analizziamo e ricordiamo i sacrifici e le sofferenze delle diverse comunit&agrave; ci rendiamo conto di quanto sono intrecciati con i destini del Paese, di quanto l&rsquo;Italia sia unita e di quanto condivida un comune destino, un patrimonio che va messo a valore coltivando queste relazioni profonde&rdquo;.&nbsp;

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