"Nei prossimi giorni la Regione Basilicata interverrà pesantemente sul riassetto organizzativo dell'intero sistema sanitario regionale. Dopo l'entrata in vigore della nuova normativa in materia di orario di lavoro dei medici ospedalieri, il sistema regionale, con le sue quattro aziende sanitarie, è fortemente messo in discussione". Lo afferma, in un comunicato stampa, Nicola Giansanti, Componente Consiglio Nazionale Psi. "Ad oggi, per poter mantenere l'attuale assetto organizzativo con le aziende San Carlo, Asp, Asm e Irccs Crob occorrerebbe quasi raddoppiare l'attuale livello occupazionale dei medici, cosa impossibile a legislazione vigente. Per affrontare tale problema è stato costituito un tavolo tecnico con il mandato di elaborare proposte in grado di poter gestire l'emergenza, oltre che disegnare il futuro assetto sanitario. È assolutamente evidente che il frutto di tale lavoro comporterà inevitabili tagli.
Tagli che potranno riguardare la riorganizzazione dei servizi in modo più efficiente ed efficace, piuttosto che la chiusura di presidi fisici presenti sul territorio.
In materia sanitaria, l'obiettivo imprescindibile deve essere sempre la soddisfazione efficiente ed efficace delle esigenze dei cittadini, mettendo al centro del modello organizzativo il cittadino stesso. Un sistema capace di dare risposte eccellenti ed in grado di risolvere le esigenze quotidiane del malato. Questa la missione imprescindibile. Per tale ragione l'unica strada possibile è una razionalizzazione del sistema che sappia offrire le risposte migliori e di alta specializzazione per le diverse branche della medicina, garantendo al cittadino lucano le stesse opportunità di qualsiasi altro cittadino italiano. In tale ottica le attuali eccellenze vanno salvaguardate ed ulteriormente incentivate. Bisogna invertire la logica del campanile, della presenza puntuale sul territorio di ogni specializzazione in ogni ospedale, assolutamente giustificata nel passato, tesa ad evitare l’isolamento dei territori e figlia di una regione con infrastrutture che non permettevano una connessione in tempi accettabili. Oggi, seppure ancora molto indietro in materia di infrastrutture viarie e ferroviarie, siamo comunque in grado di raggiungere in 30 minuti i maggiori centri di riferimento sanitari sparsi sul territorio regionale, pertanto fatta eccezione per la presenza di centri di primo intervento salvavita, si possono immaginare alcuni centri di eccellenza capaci di garantire risposte efficaci per poi utilizzare le altre strutture per le degenze e la riabilitazione post acuta. In tale ottica è assolutamente degno di particolare nota l’Ircss CROB, per la sua specificità e per i risultati di eccellenza sin qui raggiunti. Un modello che deve essere il riferimento da sviluppare e che pertanto deve essere considerato in modo autonomo come azienda sanitaria da cui non poter prescindere. L’Ircss CROB dovrà occuparsi sempre più di Oncologia in ogni suo aspetto ed in tale materia ogni altra struttura sanitaria presente sul territorio regionale dovrà fare riferimento stretto al solo Ospedale oncologico regionale. Se ciò non accadrà o qualcuno immagina cose diverse significherà buttare alla malora ingenti finanziamenti pubblici già spesi oltre che tutti i risultati raggiunti sino a questo momento. A pagarne le spese sarà solo il malato lucano che a fronte di un’offerta mediocre, affidata ad ogni struttura sanitaria del territorio regionale, finirà per decidere sempre più frequentemente di affidare la propria vita a mani esperte e specializzate presenti fuori dai confini regionali. Questa – conclude Giansanti – sarebbe la sciagura più grande per il nostro sistema sanitario".
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