Gestione rifiuti, Leggieri: “Bisogna vederci chiaro”

Il capogruppo del Movimento cinque stelle parla di “nuovi pericoli, nuove preoccupazioni, nuovi progetti a dir poco scellerati. Siamo al fianco delle aziende agro alimentari di San Nicola di Melfi nella battaglia contro i nuovi impianti Forsu”

&ldquo;E&rsquo; arrivato il momento di vederci chiaro perch&eacute; in materia di gestione dei rifiuti, di ambiente e di tutela della salute pubblica sono troppe le contraddizioni di questa Regione e rimangono tante le ferite aperte. Ai problemi di tutti i giorni che ben sono noti ai cittadini e che le istituzioni continuano sistematicamente ad ignorare, si sono aggiunti nell&rsquo;ultimo periodo nuovi pericoli, nuove preoccupazioni, nuovi progetti a dir poco scellerati&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il capogruppo del m5s Gianni Leggieri che richiama all&rsquo;attenzione &ldquo;il caso degli impianti gi&agrave; autorizzati nella zona industriale di San Nicola di Melfi, nonostante le rimostranze dei mesi scorsi del Movimento 5 stelle di Basilicata e delle aziende dell&rsquo;agro-alimentare che operano da anni nella zona industriale di Melfi. Addirittura siamo arrivati a 4 impianti che dovrebbero trattare rifiuti (nello specifico la c.d. frazione organica) e che potrebbero vedere la luce in breve tempo, vista anche l&rsquo;accelerazione impressa all&rsquo;iter autorizzativo e al disbrigo di tutte le varie pratiche burocratiche&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Al di l&agrave; delle questioni &ndash; continua – che attengono all&rsquo;iter amministrativo che ha portato al rilascio dei permessi per la realizzazione di tali impianti, rispetto alla quale saranno le autorit&agrave; competenti ad esprimersi, resta in piedi il nodo politico. Per questo ci chiediamo e chiediamo al presidente Pittella se &egrave; concepibile che in mancanza di un piano rifiuti regionale si assista al proliferare di impianti per la lavorazione e la trasformazione della frazione umida. Ci chiediamo e poniamo identico interrogativo al presidente della Regione se &egrave; possibile assistere a questo scempio del nostro territorio, a questa grave mancanza di programmazione, a questo vero e proprio far west dovuto dalle inadempienze della Giunta da lui guidata&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Siamo costretti a subire &ndash; ancora Leggieri – una vera e propria colonizzazione ad opera di societ&agrave; e multinazionali che hanno individuato nella Regione Basilicata una vera e propria terra dell&rsquo;oro, il luogo ideale dove fare affari senza troppi problemi. Mancanza di regole, mancanza di controlli e assenza totale di programmazione, unitamente ad una connivenza politica, fanno si che chiunque pu&ograve; venire in questa Regione ed impiantare un mega impianto eolico, anche a ridosso di un antico castello, un pozzo petrolifero, magari a pochi metri da un centro abitato o da un ospedale, o ancora un impianto Forsu, magari in una zona gi&agrave; caratterizzata dalla presenza di aziende agroalimentari. Ecco si, questa &egrave; la Basilicata vista dalla parte di chi vuole fare speculazione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; chiaro &ndash; aggiunge&nbsp; – che la domanda delle domande &egrave; sempre la stessa e attendiamo ancora di ottenere una risposta: a chi giova veramente questa situazione? Chi trae vantaggio da questo modo di gestire la cosa pubblica da parte della Regione? Nella speranza di riuscire prima o poi ad ottenere una risposta e in attesa che qualcuno della Giunta si svegli e si degni di intervenire, occorre attivarsi e sostenere con decisione le legittime istanze di cittadini, amministratori locali e aziende che vedono nei progetti che si vogliono realizzare nella zona industriale di San Nicola di Melfi un concreto pericolo per la salute, per l&rsquo;ambiente e anche per l&rsquo;economia locale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La Regione Basilicata e, in questo caso, l&rsquo;area del Vulture &ndash; conclude Leggieri – ha gi&agrave; dato e non pu&ograve; permettersi di sostenere ulteriori agenti inquinanti. Parliamo di un&rsquo;area con una concentrazione di soggetti inquinanti rilevanti: due discariche (Atella e Venosa); un inceneritore nella zona di San Nicola di Melfi (Fenice), un cementificio (quello sito in territorio di Barile), oltre la stessa Fca Sata. Come se la presenza di questi &lsquo;mostri&rsquo; ambientali non bastasse, si concretizza oggi la possibilit&agrave; di vedere a breve addirittura 4 nuovi impianti per il trattamento di rifiuti, sempre nell&rsquo;area di San Nicola di Melfi. E&rsquo; chiaro che si tratta di progetti che si vanno ad inserire in un territorio gi&agrave; fortemente penalizzato e martoriato da un punto di vista ambientale. Un territorio che si deve mobilitare e che deve pretendere dalla Regione Basilicata maggiore rispetto ed attenzione. A questo punto occorre mettere in campo tutte le azioni possibili per arginare questa situazione, azioni che devono essere portata avanti da tutti, cittadini ed istituzioni&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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