“La Giunta regionale ha deciso, a cuor leggero, di consegnare la Valbasento ai russi e in particolare al discusso Viktor Vekselberg, proprietario della TNK, una delle maggiori compagnie petrolifere russe, sottovalutando che il Parlamento Europeo ha approvato una direttiva che vieta la vendita di infrastrutture energetiche (gasdotti, linee di distribuzione di energia elettrica, ecc.) a strutture non europee”. E’ il commento del coordinatore regionale di Fli, sen. Egidio Digilio, ribadendo “la netta contrarietà al Programma Geogastock per motivazioni legate all’impatto sul territorio (e non solo all’ambiente) e agli interessi internazionali riferiti allo stoccaggio del gas che continua a rappresentare una partita fondamentale nello scacchiere internazionale del gas tenuto conto del massiccio ricorso agli stoccaggi di gas in Italia in seguito alla crisi fra Ucraina e Russia che ha comportato, tra il 2007 e il 2008, in diverse fasi, il blocco dell’import verso l’Italia”.
“In attesa di conoscere il dettaglio del cosiddetto stringente piano di monitoraggio, come del programma di informazione alle popolazioni – aggiunge Digilio – registriamo che il disco verde è stato dato in cambio di un milione a ciascuno dei comuni interessati (Ferrandina, Grottole e Salandra) e 6 milioni alla Regione, a cui si aggiungeranno altri 250mila euro l’anno e, davvero misera cosa, soli 15 posti di lavoro. Per noi lo sviluppo di un comprensorio e il futuro di comunità locali non sono monetizzabili, tanto più che ci auguriamo che tra i rischi di impatto sia stato preso seriamente in considerazione quello sismico.
Per queste ragioni – afferma il coordinatore di Fli – alla ripresa dei lavori in Senato chiederò al Ministro per lo Sviluppo Economico Passera di riferire in aula su tutti gli aspetti del Progetto, oltre che sull’iter previsto in Valbasento e di fare altrettanto al Ministro Clini per quanto riguarda l’impatto ambientale, con la possibilità di argomentare la mia posizione e di verificare se il parere espresso dalla Regione trova conferme nelle valutazioni del Governo. Ciò anche per stanare il Presidente della Regione dall’alibi che ogni competenza e funzione spettano allo Stato e pertanto, dopo aver disertato le Conferenze di Servizio al Mse, ha dovuto esprimere comunque un parere favorevole, come se gli fosse stato estorto. E vanno chiariti in proposito i dubbi sulle pressioni esercitate dalla potente società russa non solo sui sindaci ai quali sono stati promessi soldi per le casse comunali e posti di lavoro”.
“Ai partiti del Terzo Polo – conclude – chiedo una verifica dei contenuti del Progetto Geogastock rispetto alla strategia di modello di eco-sviluppo tanto caro a Casini e Rutelli”.
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