“Nella Strategia Energetica Nazionale si fanno scelte importanti, connesse al risparmio e all’efficienza energetica, all’aumento della produzione di energie rinnovabili e agli interventi relativi alle smart grid, ma se ne fanno anche alcune controverse e sbagliate, come quella di aumentare ulteriormente ed in modo massiccio le estrazioni di idrocarburi. Non possiamo accettare l’aumento delle trivellazioni e la riduzione degli attuali limiti posti per la tutela di coste e territorio. Il petrolio per essere una vera risorsa deve produrre vera occupazione, deve tenere in considerazione l’ambiente e le sue necessità, deve rispettare diritti e lavoro. È proprio in questo senso che chiediamo a gran voce, come Cgil Basilicata, l’approvazione del contratto di sito quale strumento per tutelare i lavoratori nei cambi di appalto”. Sono queste le parole con cui il Segretario generale della Cgil Basilicata, Alessandro Genovesi, ha iniziato il suo intervento nell’Assemblea nazionale CGIL sul Mezzogiorno a Salerno, alla presenza di una platea composta da istituzioni, sindacalisti, esponenti delle più grandi gruppi industriali italiani tra cui la stessa ENI.
“Siamo convinti che bisogna intraprendere una strada comune con Campania, Molise, Abruzzo, Basso Lazio e Microelettronica Bari” ha sottolineato Genovesi, “in conseguenza della nascita del metadistretto dell’automotive, puntando sulla definizione di una piattaforma di programmazione per un contratto di sviluppo che rilanci lo stabilimento di Melfi, che punti sull’introduzione sul mercato di auto a basso impatto ambientale, che faccia si che l’indotto si divincoli dal rapporto pericolosamente esclusivo con la Fiat per aprire la propria forza produttiva anche ad altri gruppi, che stimoli la Fiat a fare nuovi e importanti investimenti nella ricerca applicata in modo da garantire un aumento di competitività, anche in vista del preannunciato naufragio del progetto Fabbrica Italia” .
“Non ci arrendiamo” ha chiosato Genovesi “alla deindustrializzazione della provincia di Matera che non può vivere di solo turismo. Dobbiamo puntare sulle potenzialità della Val Basento, e penso al Tecnoparco, e alla rivitalizzazione del polo del salotto, anche sulla base delle strategia di aggressione del mercato cinese da ™parte di alcune delle più significative aziende del settore”.
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