Franconi: “I comuni colgano le opportunità del Pon Inclusione”

Tutte le notizie di

L'assessore regionale alle Politiche per la persona: “Il governo regionale sta facendo la sua parte, ma occorre lo sforzo di tutti gli attori in campo per costruire un sistema di welfare capace di dare risposte alle persone in difficoltà”

"I Comuni lucani devono poter cogliere tutte le opportunità che il Piano Operativo nazionale mette loro a disposizione per il contrasto alla povertà e il sostegno all'inclusione attiva. E' un'occasione che non bisogna lasciarsi sfuggire. La Regione Basilicata sta mettendo in campo tutto lo sforzo possibile per non lasciare nessuno solo, a partire dagli ultimi. Ma ogni azione rischia di cadere nel vuoto se non si cammina tutti insieme verso questo importante obiettivo. Con il governo nazionale, per la prima volta dal 1999, abbiamo ridisegnato i piani sociali di zona costruendoli su tre gambe: il settore sociale, il settore sanitario e l'inclusione lavorativa".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Politiche per la persona, Flavia Franconi, aprendo oggi, a Matera, la conferenza organizzata dalla Regione Basilicata, dall'Autorità di gestione del Fondo sociale europeo (Fse), per incrociare quanto previsto dal Piano Operativo Nazionale (Pon) inclusione con la programmazione del Fse 2014 / 2020. "Stiamo costruendo per la prima volta in Basilicata – ha aggiunto Franconi – il fascicolo sociale connesso con il sistema sanitario, con il sistema di inclusione sociale e con l'azione lavorativa. Inoltre, stiamo sbloccando le risorse, attualmente ferme al Mise, per il programma relativo al reddito di cittadinanza, e, entro il mese di novembre, lanceremo un piano speciale sugli asili nido, partendo da alcuni comuni che si trovano in condizioni particolarmente difficili. Così come stiamo rafforzando gli investimenti sui piani sociali di zona e stiamo per attivare misure sul turismo sociale, a partire da Matera, capitale europea della cultura per il 2019, per poi estenderlo al resto della regione. Tutte queste azioni, come le altre che stiamo mettendo in campo, si muovono in modo coerente con le misure nazionali, a partire proprio dal Sia, il Sistema di Inclusione attiva previsto dal Pon Inclusione".
A tal proposito l'assessore Franconi ha ricordato che in materia di politiche sociali, la Regione ha due compiti, quello della programmazione e quello del controllo e del monitoraggio sui risultati delle iniziativa, mentre tutta la gestione è in capo ai comuni.
"Per la prima volta il governo nazionale – ha ricordato Franconi – ha messo in campo un'azione forte e chiara di contrasto alla povertà. E' un primo passo se si considera che nel 2012 tali fondi non esistevano. Si tratta, pertanto, di una opportunità che i Comuni devono poter cogliere".
E' un vero e proprio appello quello lanciato dall'assessore Franconi a tutti gli enti locali perchè sappiano cogliere questa occasione partecipando ai due bandi illustrati oggi nell'ambito del Pon inclusione, l'avviso n.3/2016 sostegno all'inclusione attiva, e l'avviso n. 4/2016, il fondo di aiuti europei agli indigenti.
"Nei prossimi giorni convocheremo anche le parti datoriali e il terzo settore perchè occorre fare rete se vogliamo costruire un sistema di welfare idoneo ai bisogni reali della persona. Organizzeremo dei tavoli specifici per aiutare i comuni a partecipare ai bandi e per accelerare le procedure, magari anche costruendo insieme modelli per i progetti personalizzati. Importante – ha aggiunto Franconi – sarà anche un'azione per individuare le opportune professionalità perchè oggi non è più sufficiente guardare all'assistente sociale così come lo guardavamo dieci anni fa. I bisogni delle persone sono cambiati, sono più complessi e occorre dare risposte adeguate a questa complessità. Penso, ad esempio, al ruolo dei mediatori culturali. Per queste ragioni abbiamo molto puntato sulla formazione degli operatori nella redazione dei piani sociali e attiveremo presto altre due tranche formative. Le azioni sul sociale le fanno le risorse umane. Senza le persone non possiamo fare alcuna riforma del welfare. Dobbiamo lavorare insieme, anche nella misurazione degli esiti, indispensabile per rendere ancora più efficaci gli investimenti e le nostre azioni".
pat

    Condividi l'articolo su: