Il presidente della seconda Commissione del Consiglio regionale giudica positivamente la notizia della disponibilità dell’Unione europea a ridurre la quota di cofinanziamento regionale ai programmi 2007/2013
“L’annuncio della presidente del Comitato delle Regioni a Bruxelles, Bresso, ex presidente della Regione Piemonte, di una sostanziale disponibilità dell'Unione Europea alla riduzione dal 50 al 25% della quota di cofinanziamento regionale ai programmi del Quadro strategico di sostegno 2007-2013 finanziati dai fondi Ue, rappresenta un rilevante spiraglio destinato a segnare una svolta decisiva nell’impegno che ci vede accomunati, Commissioni consiliari, Consiglio e Giunta per accelerare la spesa, allontanare prima possibile il rischio disimpegno e promuovere sviluppo ed occupazione”. E’ il commento del presidente della seconda Commissione (Bilancio-Programmazione) Antonio Autilio (Idv), il quale sottolinea che “le difficoltà di tenere il passo nella spesa comunitaria sono legate proprio alla percentuale troppo alta di cofinanziamento tenuto conto i limiti del Patto di Stabilità e i pesanti tagli statali che hanno costretto la Regione a far fronte alla necessità della sanità come per i trasporti locali e il welfare”.
Nel sottolineare che “i dati del monitoraggio del Ministero dell’Economia, aggiornati al 31 agosto scorso, danno la Basilicata vicina al 40% per impegni di spesa sia del Programma FESR che di quello FSE del sessennio che si concluderà al 2013” Autilio aggiunge che “l’incontro tra il Ministro Fitto e i governatori del Sud, tra i quali De Filippo, in programma giovedì prossimo si carica di nuove aspettative positive per un'intesa Regioni-Governo a patto che non si ripeta l’esperienza dei fondi Fas destinati al Sud e dirottati per altri scopi”.
“Adesso che anche dalla presidente di Confindustria Marcegaglia sono venuti un pronunciamento chiaro e un monito al Governo perché le risorse finanziarie destinate al Mezzogiorno restino nel Mezzogiorno per poterle investire per la crescita e l’occupazione, credo – dice Autilio – che il Ministro Tremonti non abbia più margini di manovra per tentare di fare altro. Ma la strada è tutt’altro che spianata e dobbiamo far tesoro delle avvertenze che ci vengono dalla presidente Bresso sui due rischi ancora in agguato: il primo è che ancora una volta si creino le condizioni per ridurre la spesa per investimenti e non si riduca invece la spesa corrente; il secondo rischio è che, in fase di trattativa per la nuova programmazione 2014-2020, si possa nascondere una manovra, come sta accadendo per la nuova Pac e quindi il futuro programma Feoga di una riduzione delle risorse comunitarie destinate all’Italia e di conseguenza alle Regioni del Sud”.