Finanziaria, emendamento Intergruppo su sostegno ad imprese

I consiglieri Navazio, Mollica e Falotico propongono “di attuare misure per lo sviluppo, l’innovazione e la qualificazione delle imprese sociali e del terzo settore sia produttive che di servizio”

Con un emendamento che mira “alla promozione ed al sostegno delle imprese del terzo settore e dell’impresa sociale” i consiglieri regionali Navazio, Falotico e Mollica sollecitano quanto già proposto attraverso un apposito emendamento alla manovra di assestamento di bilancio regionale “perché – afferma Falotico – in presenza di una riduzione della spesa pubblica degli enti locali, il settore dell’economia appare in notevole difficoltà e ciò mette in discussione l’erogazione di servizi sociali di estrema importanza”.

“Visto che il Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità è in fase di redazione – affermano i consiglieri – si propone, quindi, di attuare misure per lo sviluppo, l’innovazione e la qualificazione delle imprese sociali e del terzo settore sia produttive che di servizio, per la gestione di servizi socio assistenziali in coerenza con quanto realizzato attraverso i Piani di offerta integrata di servizi (Pois), favorendo la realizzazione di progetti che promuovono l’inclusione delle persone in situazione di disagio e dei soggetti in condizione di svantaggio rispetto al mercato del lavoro. Con risorse, da reperire nell’ambito del Fesr e del Fse, si chiede l’inserimento in aggiunta all’articolo 18 della Legge finanziaria 2012 di concedere contributi a fondo perduto, nella misura massima del 50 per cento, in favore delle piccole e medie imprese sociali per iniziative di investimenti materiali ed immateriali nonché per spese di formazione sia specifica che generale”.

“In una prospettiva socialdemografica regionale – aggiungono i consiglieri dell’Intergruppo di consultazione – che prevede un deciso invecchiamento della popolazione, la situazione attuale dei servizi per questa area di intervento presenta sul territorio una rete abbastanza diffusa di servizi di assistenza domiciliare ma servizi residenziali poco distribuiti, con una domanda in crescita soprattutto per i servizi residenziali ad alta intensità assistenziale. Attualmente abbiamo distribuite sul territorio 31 strutture residenziali per anziani, di tipo comunitario, che sviluppano complessivamente una offerta di 1128 posti letto disponibili, numero non sufficiente per soddisfare il bisogno. Altro elemento di criticità è l’assenza di servizi di sollievo alla famiglia legati alla domiciliarità di persone affette da demenza senile e dall’Alzhemeir. Pertanto, con queste risorse aggiuntive – spiegano Navazio, Mollica e Falotico – vogliamo conseguire una maggiore omogeneità territoriale dell’offerta dei servizi, ridurre l’inappropriatezza delle prestazioni, consolidare i servizi già attivati sul territorio e promuovere la creazione di nuovi interventi integrati di formazione e sostegno all’occupazione collegati al programma di investimento di nuove imprese sociali”.

“Potremmo in tal modo – concludono i consiglieri – anche favorire l’occupazione giovanile e femminile impiegando tali unità in iniziative che offrono servizi alla comunità, in modo complementare e sussidiario rispetto a quanto è possibile garantire attraverso le altre risorse pubbliche”.

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