Per il consigliere regionale del Pdl “la politica deve sentirsi pienamente responsabile, sostenendo una battaglia che investe l’intero tessuto socio-economico della regione”
“Pochi giorni fa – ricorda Napoli – ci eravamo preoccupati di sollecitare il Governo regionale nel rendersi parte attiva nella vicenda Fiat che vede la nostra regione interessata su più fronti. In questo particolare momento di crisi – afferma il consigliere – la Sata va salvata ad ogni costo, altrimenti le ricadute a livello occupazionale, e di conseguenza economiche, potrebbero essere devastanti per i lucani. I segnali lanciati ieri dai vertici dell’azienda torinese sono inquietanti. La Fiat espone cifre che denotano importanti cali nelle vendite, tanto da richiamare alla revisione il 'Progetto Italia' nel quale è inserito a pieno titolo lo stabilimento di Melfi. La casa automobilistica torinese chiede aiuti pubblici per non abbandonare la nazione ed è per questo necessario capire come e in cosa poter essere utili come Ente regione”.
“Non si possono lasciare da soli i sindacati – sottolinea Napoli – a sostenere una battaglia per la cui causa, quella che investe il tessuto socio-economico regionale, la politica deve sentirsi pienamente responsabile. E’ necessario intervenire tempestivamente, sollecitando e richiamando il Governo centrale alle sue responsabilità. Senza, però, far ricorso esclusivo all’istituto della delega. In questa situazione bisogna essere parte attiva e vigilare affinché ogni possibile intervento venga fatto nell'immediatezza per evitare l’irreparabile. Se al Governo nazionale è demandato il compito di dettare le linee guida della politica industriale, agli esecutivi locali tocca rappresentare le esigenze dei singoli territori e favorire la possibilità di indirizzare risorse verso quei comparti che diventano essenziali per la sopravvivenza. In Basilicata poi, occorre ricordarlo, intorno alla Fiat ruota un indotto che incide notevolmente sulle percentuali di occupazione della nostra popolazione. E’ una catena che non va interrotta perché le conseguenze potrebbero per davvero essere dirompenti”.
“Il prossimo appuntamento – continua Napoli – la Fiat lo ha fissato al 30 ottobre, quando saranno presentati i risultati del terzo trimestre 2012. Nell'occasione saranno comunicate le informazioni in merito al futuro degli stabilimenti e dei prodotti ad essi collegati. Ecco perché è necessario muoversi in fretta, sollecitare il Governo Monti ad interessarsi del problema con urgenza. La fabbrica del Lingotto è una multinazionale e, in quanto tale, potrebbe allargare i suoi orizzonti verso altre destinazioni, lasciando al palo chi oggi non può prescindere dalla sua esistenza”.