"Vorremmo sbagliare, ma appare ogni giorno più fondato il sospetto che dietro i sistematici attacchi demolitori del Consigliere Regionale Gianni Rosa nei confronti dell’ARA di Basilicata vi sia una inspiegabile volontà di danneggiare ad ogni costo l’immagine di questa organizzazione.
Non si spiega diversamente la sistematicità delle sue uscite denigratorie corredate da esplicite richieste di cancellazione di questa importante realtà che opera a supporto della zootecnia lucana ogni giorno dal lontano 1954". Lo dichiara – in una nota – il presidente dell'Associazione regionale Allevatori di Basilicata, Palmino Ferramosca.
"Ne è una conferma – prosegue – anche la sua ultima esternazione (pubblicata su Basilicatanet il 10 ottobre e su “La Nuova del Sud” di domenica scorsa) con cui sceglie di colpire direttamente il Presidente e il Direttore dell’ARA con argomenti di una bassezza tale che umiliano il ruolo istituzionale di cui pure lo stesso è investito.
A tutti i suoi precedenti attacchi, spesso basati su autentiche “bufale”, abbiamo puntualmente risposto fornendo dati precisi che lo stesso non ha mai contestato nel merito, tantomeno ne ha tenuto conto successivamente. Così come non ha mai preso in considerazione gli inviti pubblicamente rivoltigli ad incontri presso la nostra sede per meglio conoscere l’ARA, la sua attività, quella delle aziende zootecniche servite.
Una sequenza di atti ed un atteggiamento complessivo che denotano scarso interesse all’approfondimento della realtà per meglio espletare il proprio importante mandato istituzionale, con una scelta di escalation polemica fine a se stessa.
Un irresponsabile e superficiale gioco al massacro che non è più tollerabile essendo in ballo la dignità e la vita di 120 famiglie (tra dipendenti e professionisti convenzionati) oltre che tutti i servizi garantiti da questi a circa 3.000 allevatori sparsi sul territorio regionale.
Che non è più tollerabile per la bassezza con cui, in quest’ultima sua esternazione, prova a denigrare la correttezza e la professionalità del Presidente dell’ARA e del Direttore, con insinuazioni offensive sui ruoli e le funzioni degli stessi che, pur nella loro netta distinzione, vengono proficuamente esercitati nell’accordo e nella condivisione più completi.
Nell’audizione del 30 settembre scorso, il Presidente dell’ARA (nella sua funzione di indirizzo generale) e il Direttore dell’ARA (nella sua competenza tecnico-gestionale) hanno ampiamente risposto alle domande loro poste in quella sede, compreso le poche venute dal consigliere Rosa il quale, per altro, non ha avuto ad obiettare nulla.
Anche in merito alle spiegazioni sui ritardi dei pagamenti delle competenze a dipendenti e veterinari ivi forniti e derivanti dalle difficoltà di cassa conseguenti alla scansione tecnica temporale tra l’approvazione dei programmi e la materiale erogazione delle somme (anche in riferimento ai vincoli del Patto di Stabilità), nonché alla difficoltà del recupero crediti relativi alle quote a carico degli allevatori per servizi forniti. Questioni tecniche difficili da condensare in un comunicato stampa ma che il consigliere Rosa ha avuto modo di apprendere in ogni dettaglio.
Risulta equivoca, pertanto, la sua scelta di ripetere le stesse domande in questo comunicato stampa, condendole di insinuazioni e offese alla onorabilità delle persone.
E’ per questo – conclude Ferramosca – che eviteremo di rispondere in futuro ad altre uscite estemporanee del consigliere in questione, lasciando che a parlare sia l’attività quotidiana dell’ARA tra gli allevatori".
BAS 05