Dice il consigliere regionale che ha aderito a “Fratelli d’Italia”: “ Quanto accaduto tre De Filippo, Santochirico e Sigillito probabilmente resterà un altro dei misteri lucani “
“Prendo atto della nota stizzita diffusa da De Filippo e Santochirico congiuntamente e da Vincenzo Sigillito in risposta alla mia nota di questa mattina con la quale chiedo le loro dimissioni”. E’ quanto afferma il consigliere regionale, Gianni Rosa.<br /><br />“Voglio solo evidenziare – continua Rosa – che i ‘due assessori all’ambiente di ieri e di oggi’ visto che non ritengono di discutere con la loro coscienza non possono certo evitare di dare spiegazioni e questa volta plausibili ai lucani per quanto successo con Fenice. Quanto accaduto tra De Filippo, Santochirico e Sigillito probabilmente resterà un altro dei ‘misteri lucani’ ma chiaramente le responsabilità politiche sulla poco ortodossa gestione del Dipartimento Ambiente e dell’Arpab rimangono in carico ai ‘due assessori all’ambiente di ieri e di oggi’. Sottoscrivo, quindi, quanto da De Filippo e Santochirico evidenziato ‘di non lasciare nessun aspetto di questa vicenda in zone d'ombra’. De Filippo e Santochirico si tirano fuori minacciando chi invece continuerà a ritenerli responsabili del disastro. Ebbene allora, denuncino me, e denuncino i membri della Commissione d'inchiesta su Fenice, che in modo dettagliato elenca una serie di responsabilità. Del resto il non aver votato la relazione nel corso dell'ultimo Consiglio regionale è un segnale chiaro di come il sistema messo in piedi da De Filippo ami gestire certe situazioni. De Filippo e Santochirico, che lo ricordo, sono rispettivamente il Presidente della Giunta regionale di Basilicata e il Presidente del Consiglio, tra le altre cose delegittimano il lavoro svolto dalla Commissione opponendo ancora una volta un atteggiamento tipico di chi vuole negare l'evidenza. E schiaffeggiano i lucani, ed in particolar modo quelli che vivono nelle vicinanze del termovalorizzatore di Melfi costretti a convivere col veleno che ha sprigionato l'impianto”.<br /><br />“Alla nota di De Filippo e Santochirico – aggiunge Rosa – segue quella dell'ex direttore dell'Arpab. Vincenzo Sigillito non smentisce di aver informato i vertici regionali. Lo stesso infatti scrive ‘Ribadisco pertanto che quando a marzo del 2008, a fronte di un quadro confuso fatto di brogliaccio non firmati e di mancanza di dati certi, prospettai a vertici regionali l'ipotesi di un superamento delle concentrazioni di soglia critica per alcuni inquinanti, ricevetti l'esortazione ad appurare subito la verità dei fatti e, nel caso, a procedere ai conseguenti adempimenti. Cosa che ha rappresentato la linea della mia azione futura, senza, tuttavia aver mai avuto modo di tornare a discutere della questione con gli stessi vertici regionali’. Di certo non sappiamo quali furono gli adempimenti finalizzati ad evitare che Fenice continuasse a funzionare e, dunque, a inquinare. Una qualche spiegazione questi signori dovranno pur darla. Altro che minacce”.<br /><br />