Per la prima volta il progetto Fantastico Medioevo oltrepassa i confini regionali e approda in Umbria, a Gubbio, città simbolo della memoria e delle tradizioni medievali. Un passaggio non solo geografico, ma anche culturale e simbolico che segna l’ingresso della Basilicata nel circuito più ampio delle rievocazioni storiche italiane.
Ieri, cornice della città eugubina, nel corso di un incontro promosso dall’Università dei Ricercatori con il patrocinio dell’Istituto storico italiano per il Medioevo, sono intervenuti Gianpiero Perri, capo di Gabinetto del Presidente Bardi, e il professor Fulvio Delle Donne, direttore scientifico del progetto. Entrambi hanno presentato le linee guida e la visione che muove l’iniziativa: restituire al Medioevo lucano quella dimensione di ricchezza culturale, artistica e identitaria che troppo spesso resta celata agli occhi del grande pubblico.
Non è casuale la scelta di Gubbio, una delle capitali italiane delle rievocazioni medievali. L’Umbria, definita da secoli il “cuore storico d’Italia”, è da sempre un crocevia in cui il Medioevo si è manifestato con forza: città, ordini religiosi, arti e corporazioni hanno qui trovato espressione e continuità. Entrare in questo scenario significa per la Basilicata collocare il proprio patrimonio in un dialogo nazionale, aprendo prospettive nuove di collaborazione e di visibilità.
Il Medioevo lucano, troppo spesso confinato in una narrazione marginale, racchiude invece vicende di frontiera, di scambi, di originali forme di potere signorile e monastico che meritano di essere conosciute. Con Fantastico Medioevo, la Basilicata non solo custodisce, ma racconta e condivide questa eredità, facendone strumento di attrazione culturale e turistica.
L’incontro di Gubbio segna dunque un punto di svolta: la Basilicata entra a pieno titolo nel grande circuito delle rievocazioni storiche medievali italiane, ponendosi come interlocutore qualificato e portatore di una memoria che, pur radicata nel territorio, appartiene a tutta la storia d’Italia.