Il presidente del gruppo consiliare Plb in un’interrogazione al Governo regionale ha chiesto di sapere le motivazioni della mancata nomina del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza e le azioni che si vogliono mettere in campo”
“La legge regionale istituente la figura del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza è la numero 18 del 29 giugno 2009. La data in cui il Consiglio avrebbe dovuto votare la sua nomina risale, invece, al 9 febbraio 2010. Ad oggi, nonostante la Commissione competente abbia già a suo tempo esaminato le candidature pervenute e tutto sembri pronto, questa nomina non c’è”. Ad affermarlo è il capogruppo di “Per la Basilicata”, Roberto Falotico che ha presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta regionale e all’Assessore alla Sicurezza Sociale per sapere “le reali intenzioni del Governo regionale in riferimento ad una problematica di grande interesse per l’intera comunità regionale e, quali azioni intendono porre in essere al fine di pervenire, in tempi celeri, alla nomina, da parte del Consiglio regionale, della figura del Garante per l’infanzia e l’adolescenza”.
“L’Unicef Italia – fa sapere Falotico – si è già mossa, elaborando una proposta di legge standard per aiutare le varie Regioni a ricondurre le propri leggi entro un ambito omogeneo e sollecita la Basilicata nel dare al più presto un nome ed un’operatività al Garante. Infatti, tale figura – ricorda Falotico – ha il compito di assicurare l’attuazione dei diritti e degli interessi individuali e collettivi delle bambine, dei bambini e degli adolescenti, di favorire lo sviluppo di tutti gli aspetti della loro personalità ed affermare le loro pari opportunità, stimolando la rimozione di ogni tipo di disuguaglianza. E’ un incarico di forte responsabilità di cui c’è bisogno e senza il quale la norma regionale è di fatto inefficace”.
Nel testo dell’interrogazione si legge, anche “che il perdurare di tale situazione, derivante dalla mancata nomina del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, è un grave segnale di sottovalutazione di tematiche di grande rilevanza civile”.
Per Falotico “occorre rompere gli indugi al fine di consentire l'avvio operativo di un organismo sul quale si erano legittimamente create numerose aspettative”.