La firma del decreto firmato dai ministri dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e dell’Economia Fabrizio Saccomanni lo scorso 12 settembre che mira allo sviluppo degli investimenti infrastrutturali ed occupazionali nei territori interessati da attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi mette in risalto, tutta la sua drammaticità, il vero significato del Memorandum lucano. Quello che consentirà il raddoppio delle estrazioni petrolifere non solo nella valli del Sauro e dell'Agri ma nell'intera Basilicata. E’ quanto dichiara in una nota la Ola, l’organizzazione lucana ambientalista secondo cui “ i sensibili vantaggi – economici e sociali – soprattutto per il Mezzogiorno, in particolare per la Basilicata in realtà non passerebbero per l’attuazione dei programmi petroliferi già autorizzati, bensì sarebbero assolutamente vincolati alle autorizzazioni ed allo sviluppo di nuovi permessi di ricerca e concessioni. Una nuova spada di Damocle appesa sulla testa dei lucani e dell’intero territorio della Basilicata che in questo modo si rende totalmente disponibile alle compagnie petrolifere già attive ed a quelle che arriveranno".
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