Il Consiglio regionale vara una norma che recepisce le linee guida del ministero dello Sviluppo economico e stabilisce che entro 60 giorni saranno individuate le aree non idonee per l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili
Il Consiglio regionale ha approvato oggi a maggioranza (con 15 voti favorevoli di Pd, Pp, Pdl-Fi, Ri, Gm, Psi, Lb-Fdi e 3 voti contrari del M5s, dell’Udc e di Sel) una proposta di modifica della legge regionale n.1/2010 sulle “Norme in materia di energia e Piano di indirizzo energetico ambientale regionale”, che riguarda in particolare i “Principi generali per la progettazione, la costruzione, l’esercizio e la dismissione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” (Appendice A del Piear). Il testo approvato dall’Aula, dopo il rinvio in Commissione per approfondimenti disposto nella precedente seduta dal presidente dell’Assemblea Lacorazza e dopo la presentazione di numerosi emendamenti (da parte dei consiglieri Romaniello, Mollica, Cifarelli, Rosa, Giuzio e Perrino), è molto diverso da quello proposto inizialmente dal consigliere Mollica. Un emendamento di iniziativa dei consiglieri Cifarelli, Napoli e Rosa, stabilisce che la Regione “recepisce le linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, emanate dal ministro dello Sviluppo economico con decreto del 10 settembre 2010”, che disciplinano le procedure per l’autorizzazione ed i criteri paesaggistici e ambientali che rendono possibile l’attivazione di simili impianti sul territorio. In questo senso, si prevede inoltre che, “entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, con proprio atto, la Regione individua le aree non idonee così come previsto dall’art. 17 del decreto ministeriale”. Nel dibattito sul provvedimento sono intervenuti i consiglieri Leggieri, Mollica, Rosa, Romaniello, Galante, Napoli, Pace, Cifarelli e Perrino.<br /><br /><br />