Domani a Lagonegro presidio di “Libera Basilicata”

Dalle 17,00, nello spiazzo antistante il Tribunale, la campagna “Fame di verità e giustizia”, promossa per riportare al centro dell’agenda pubblica l’urgenza del contrasto ai mafiosi e ai corrotti e affermare il valore della giustizia e della trasparenza nella vita pubblica

La locandina dell'iniziativa

A trent’anni dalla nascita di Libera, parte la campagna “Fame di verità e giustizia”. Un percorso che attraverserà l’Italia, da Nord a Sud, con iniziative, flash mob, laboratori, assemblee, speaker corner e azioni di denuncia, per animare il dibattito pubblico e riscrivere la piattaforma sulla lotta alle mafie e alla corruzione. Un’azione di advocacy rivolta alle istituzioni competenti, per riportare al centro dell’agenda pubblica l’urgenza del contrasto ai mafiosi e ai corrotti e affermare il valore della giustizia e della trasparenza nella vita pubblica. Lo rende noto Libera Basilicata, annunciando l’iniziativa che avrà luogo domani, martedì 8 luglio 2025 alle ore 17:00 nello spiazzo antistante il Tribunale di Lagonegro.

“In un Paese dove lo spazio civico si restringe e la partecipazione viene scoraggiata – si legge in una nota diffusa da Libera Basilicata -, mafie e corruzione si sono fatte invisibili e accettabili. Ma noi non ci stiamo. Fame di verità e giustizia è il nostro grido collettivo. È l’urgenza di riportare al centro dell’agenda pubblica la lotta contro mafiosi e corrotti. È tempo di scelte coraggiose. È tempo di fare la nostra parte. In un contesto sempre più fragile sul fronte della legalità, assistiamo all’ indebolimento degli strumenti di contrasto alla corruzione e alla conseguente perdita di fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini 53 inchieste in 15 regioni italiane, 642 indagati per reati come estorsione mafiosa, corruzione, voto di scambio politico- mafioso, assistiamo ad un depotenziamento dei principali presidi anticorruzione repressivi e preventivi faticosamente edificati dalla legge 190 del 2012. Questo scenario preoccupante è certificato dai sondaggi disponibili e dal netto calo dell’Italia nell’ indice 2024 di percezione della corruzione di Trasparency International. Noi continuiamo ad aver ‘Fame’ e a chiedere quelle verità, quella trasparenza quel controllo e quella responsabilità spesso negata, nascoste e depistate”.

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