Dimissioni di Mollica (Mpa) da consigliere-segretario

Nel corso della conferenza stampa di questa mattina l’annuncio delle dimissioni dell’esponente del Movimento per le autonomie da consigliere-segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale

Il consigliere regionale del Movimento per le autonomie, Francesco Mollica, nell’annunciare la presa di posizione comune dei tre componenti l’intergruppo costituitosi in Consiglio regionale che vede, anche, la presenza dei consiglieri Falotico (Plb) e Navazio (Ial), ha rassegnato le dimissioni da consigliere-segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, carica cui era stato eletto nel corso dell’ultima seduta della massima Assemblea regionale.

Nel motivare la decisione unanime del nuovo intergruppo, il consigliere Mollica ha precisato che “la sua elezione era del tutto legittima poiché in ossequio a quanto prescritto dal regolamento interno del Consiglio regionale in merito al fatto che in ogni caso deve essere garantita nell’Ufficio di Presidenza la presenza della minoranza e in virtù di quanto sancito dall’articolo 15 dello Statuto regionale laddove si stabilisce che i Consiglieri rappresentano l’intera Regione senza vincolo di mandato e non possono essere chiamati a rispondere per le opinioni espresse o per i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni”.

“Inconcepibile – a parere di Mollica – l’atteggiamento del Pdl che, in seguito, alla non attribuzione di un incarico non proprio di primo piano, ha preferito bloccare tutto, arrogandosi il ruolo di unico oppositore alla maggioranza di governo e , di fatto, contribuendo alla stagnazione che sta caratterizzando l’attività politico – istituzionale di questa legislatura”.

“Rimuovere le acque stagnanti, dunque, con un atto di responsabilità – ha spiegato Mollica – con l’auspicio che le dimissioni da consigliere-segretario diano la giusta scossa affinché ci si convinca che è giunto il momento di affrontare i problemi reali, al di là di ogni retropensiero di bottega e di qualsiasi decisione partorita nel chiuso di stanze che poco hanno a che spartire con la trasparenza e la chiarezza che i cittadini di Basilicata chiedono ad alta voce”.

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